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Scienza: l’Iran sta sprofondando, si pompa troppa acqua da suolo

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L’Iran sta sprofondando. Lo rivela un’indagine satellitare dettagliata, che ha esaminato la subsidenza dei terreni dal 2014 al 2020, pubblicata su Science Advances. Secondo lo studio, il 3,5% della superficie del Paese sta cedendo a causa del pompaggio delle acque sotterranee per l’irrigazione. Mahmud Haghshenas Haghighi, della Leibniz University Hannove, e Mahdi Motagh, anch’egli della Leibniz University Hannover e dell’Helmholtz Centre Potsdam – GFZ German Research Centre for Geoscience, la subsidenza sta facendo collassare in modo permanente le falde acquifere in tutto il paese, annunciando una crisi incombente delle risorse idriche sotterranee, che avrà un impatto significativo sull’agricoltura e sulla sicurezza alimentare della nazione. La loro indagine satellitare, con risoluzione di 100 metri, fornisce una delle viste più dettagliate della subsidenza del terreno in Iran, consentendo ai ricercatori di comprendere le connessioni tra irrigazione, precipitazioni e subsidenza a livello regionale e di sottobacino. Haghighi e Motagh hanno scoperto che 3.000 chilometri quadrati del Paese presentano tassi di subsidenza di 10 centimetri all’anno. Alcune regioni dell’altopiano centrale, che contiene i due terzi delle falde acquifere in via di esaurimento del Paese, stanno sprofondando a tassi superiori ai 35 centimetri all’anno. I tassi di subsidenza suggeriscono che le acque sotterranee si stanno esaurendo a 1,7 miliardi di metri cubi annui. La perdita permanente delle falde acquifere a causa della compattazione dovuta alla subsidenza indica che i tassi di pompaggio delle acque sotterranee sono insostenibili. “Il nostro studio evidenzia l’urgente necessità di intervenire per affrontare la questione critica dell’esaurimento delle acque sotterranee in Iran e sottolinea l’importanza di riconoscere la crisi delle acque sotterranee come un problema di portata nazionale”, hanno dichiarato gli autori. (AGI)
RED