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Sugar Tax: Assobibe, inevitabile effetti su prezzi e inflazione

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“Chiediamo con fiducia al Governo di continuare a lavorare per individuare soluzioni utili al rinvio di misure puramente ideologiche dannose per il Paese perché aumentano l’inflazione, penalizzano i cittadini e affossano le imprese nel picco di produzione in vista della stagione estiva”. Con queste parole Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, torna a commentare la notizia dell’entrata in vigore della Sugar tax a luglio 2024, seppur con aliquota ridotta, arrivata ieri a sorpresa viste le rassicurazioni giunte dal Governo negli ultimi mesi. Notizia che peraltro si pone in contraddizione con quanto indicato nella relazione tecnica.
“Perché aumentare del 14% la fiscalità su litro di prodotto a imprese e cittadini, in un momento in cui i tassi di interesse sui mutui sono ancora alti e l’economia e la crescita sono incerte. L’introduzione della tassa sul gusto dolce a poche settimane dall’avvio della stagione estiva, la più importante per il nostro mercato che continua a non essere positivo nel 2024 così come anche nel 2023, sembra voler mettere davvero ulteriormente in crisi le imprese, anziché sostenerle – dichiara Pierini -. Vanno evitati gli effetti della tassa su tutti gli anelli della Filiera, stimati da Nomisma in una contrazione delle vendite (-16%), degli investimenti (-46 mln), degli acquisti di materia prima (-400 mln), oltre ai rischi occupazionali conseguenti (-5 mila posti di lavoro). Come settore fin dal 2006 abbiamo lavorato sulla nostra offerta e sulle nostre attività di marketing, ma anche attraverso protocolli con il Ministero Salute: abbiamo tagliato lo zucchero a scaffale del 41% in dieci anni senza bisogno di tasse, abbiamo adottato rigide autolimitazioni nella vendita verso i consumatori più fragili come i bambini, abbiamo aderito al Trimestre senza inflazione e sostenuto il Nutrinform con il MIMIT, convinti che penalizzare un singolo ingrediente come proposto dal Nutriscore sia assurdo. Principio, quest’ultimo, peraltro condiviso dal Governo ma in contraddizione con la conferma della Sugar tax, come detto ieri anche da Federalimentare”. (AGI)