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Scoperto in Spagna uno dei più grandi “bestiari” del Paleolitico

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Una grotta nella regione di Valencia potrebbe essere uno dei maggiori santuari preistorici dell’est della Spagna: qui si trovano raffigurati gli animali che popolavano la zona nel Paleolitico.

È lunga quasi 500 metri e conserva al suo interno una straordinaria collezione di pitture e incisioni rupestri risalenti a più di 24mila anni fa. La grotta di Cova Dones (nella zona di Valencia, in Spagna) è il maggiore santuario paleolitico della Spagna orientale finora scoperto. Sulle sue pareti si trovano immagini raffiguranti diverse specie di animali, realizzate con tecniche poco usuali per l’epoca.

LA SCOPERTA. L’area di Cova Dones, vicino alla cittadina di Millares, era balzata agli onori delle cronache già nel giugno 2021, quando un team di archeologi delle università di Saragozza, Alicante (Spagna) e Southampton (Regno Unito), ha scoperto la presenza di un corpus impressionante di incisioni e pitture rupestri situate in un’unica galleria interna alla grotta, analizzate in una successiva ricerca appena pubblicata sulla rivista Antiquity.

FAUNA PREISTORICA. Le decorazioni, che si trovano a circa 400 metri dall’ingresso della cava, sono 110, tra cui spiccano le raffigurazioni di specie animali che popolavano la zona in epoca preistorica: sette cavalli, sette cerbiatti, due uri, un cervo e altre due creature non meglio identificate. Insieme alle 19 figure zoomorfe, concentrate in tre zone della caverna, gli abitanti della grotta avevano raffigurato linee isolate e numerose forme geometriche, come rettangoli e meandri.

TECNICHE RARE. Stando all’attuale studio, le rappresentazioni presenti a Cava Dones risalirebbero al Paleolitico Superiore, anche se la datazione precisa rimane oggetto di discussione. Le analisi hanno evidenziato la conoscenza di tecniche ritenute poco usate in questa fase storica: oltre a figure tracciate con semplici linee singole, in alcune delle incisioni, per esempio, sono presenti delle ombreggiature realizzate “raschiando” i depositi di calcare sulla superficie delle pareti, Aa posto dell’ocra diluita o della polvere di manganese riscontrati in altri siti coevi. Inoltre, la maggior parte delle pitture è stata creata con un particolare tipo di argilla rossa, ricca di ferro.

SITO UNICO. Nonostante il gran numero di grotte dipinte rinvenute nella Penisola iberica, i ricercatori ritengono che le incisioni e le pitture di Cova Dones costituiscano a oggi l’esempio di arte rupestre più rilevante di tutta la costa orientale spagnola. Lo studio delle pareti della cava non sono terminati: i ricercatori stanno lavorando per definirne meglio la cronologia e il contesto storico.

 

Fonte: https://www.focus.it/