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Pa: sprechi valgono 500 miliardi, arriva proposta legge popolare

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Arriverà lunedì 22 aprile in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per eliminare sprechi e cattiva gestione della politica degli ultimi 30 anni. A presentare la raccolta di firme il comitato “Stiamo Uniti” costituito da Adusbef, Anildd, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare, movimento quest’ultimo non nuovo a tali iniziative, avendo promosso in passato il referendum contro il cosiddetto Porcellum e quello per tagliare gli stipendi d’oro dei parlamentari. Tra i sostenitori della proposta, compare anche l’attrice Maria Grazia Cucinotta, che lunedì sarà presente in Cassazione per la presentazione formale della raccolta di firme.
Non esistono numeri ufficiali e certificati, ma in base ai calcoli effettuati dal comitato “Stiamo Uniti” gli sprechi e l’immobilismo della politica e della macchina della P.A. costano agli italiani qualcosa come 500 miliardi di euro, l’equivalente di più di 8.470 euro a cittadino italiano, neonati compresi. Ad esempio i famosi “enti inutili”, per anni al centro del dibattito e sul cui futuro non si è saputo più nulla, pesano per circa 10 miliardi di euro sulle spalle della collettività, le inefficienze del trasporto pubblico locale 12,5 miliardi di euro, la lentezza e le criticità croniche della giustizia 40 miliardi di euro. Gli sprechi nel comparto degli acquisti di beni e servizi da parte della P.a. pesano, da soli, per circa 30 miliardi sugli italiani, mentre il patrimonio immobiliare dello Stato ha un valore di 60 miliardi di euro, ma conta anche immobili e terreni del tutto inutilizzati.
Risorse che vengono sottratte ai cittadini, peggiorando la qualità e la quantità dei servizi resi dall’amministrazione pubblica. Per questo, attraverso la proposta di legge di iniziativa popolare che sarà depositata lunedì in Cassazione, i promotori chiedono, tra le altre cose, di tagliare i costi della politica nazionale e locale per almeno 13 miliardi di euro, avviare un monitoraggio volto ad abolire gli enti inutili, recuperare risorse per 39 miliardi di euro presso le fondazioni bancarie, avviare una cartolarizzazione concordata dei crediti presso l’Agenzia delle entrate, impiegare 2 miliardi di euro attingendo ai cosiddetti “conti dormienti” per le urgenze del Paese.
La proposta di legge indica anche chiaramente come e in quale misura destinare le risorse recuperate grazie ai tagli agli sprechi: 100 miliardi da indirizzare alla riduzione della pressione fiscale sui cittadini, 40 miliardi di euro per la lotta al caro-mutui, 60 miliardi al sostegno dell’agricoltura, 40 miliardi alla sanità, 60 miliardi in favore di giovani e famiglie e 200 miliardi per abbattere l’esorbitante debito pubblico. “La presentazione dalla proposta di legge è solo l’inizio: se vogliamo salvare il nostro amato Paese dobbiamo remare tutti nella stessa direzione, e per questo chiederemo ai cittadini di tutta Italia di partecipare alla raccolta di firme e mobilitarsi contro gli sprechi della politica”, afferma il presidente del Comitato “Stiamo Uniti”, Evandro Senatra.