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No del presidente armeno alla richiesta di licenziamento del capo di stato maggiore

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AGI – È ancora alta la tensione in Armenia, dove il presidente, Armen Sarkassian, ha respinto la richiesta di licenziamento del capo di stato maggiore, Onik Gasparyan, avanzata dal primo ministro, Nikol Pashinyan. Il premier aveva chiesto giovedì scorso la rimozione di Gasparyan dopo che il capo di stato maggiore, in un appello firmato da altri 40 alti ufficiali dell’esercito, aveva domandato le dimissioni di Pashinyan, richiesta bollata da quest’ultimo come “tentativo di colpo di Stato”.

Lo scontro istituzionale

“Il presidente, nell’ambito dei poteri conferitigli dalla Costituzione, ha rimandato al mittente il testo con obiezioni”, si legge in una nota della presidenza armena. Sarkissian ha aggiunto che l’attuale crisi politica è una “situazione senza precedenti” che “non può essere risolta con cambi isolati dei vertici” ma richiede “soluzioni complessive e strutturali”.

“Non c’è dubbio che le forze armate debbano restare neutrali nelle questioni politiche”, ha proseguito il presidente armeno, “è anche ovvio che al momento le forze armate abbiano bisogno del nostro sostegno e della nostra attenzione”. Non si è fatta attendere la replica di Pashinyan, che ha sottoposto nuovamente la richiesta al presidente, affermando di attendersi che venga accolta “a tempo debito”.

La decisione di Sarkassian “non conduce in alcun modo a una soluzione della situazione”, ha lamentato Pashinyan su Facebook. Lo scontro tra il premier e l’esercito è legata a una polemica sull’efficacia degli armamenti russi utilizzati nella guerra per il controllo della regione contesa del Nagorno-Karabakh, risoltasi con una vittoria dell’Azerbaigian.

La polemica sugli armamenti russi

Pashinyan aveva lamentato l’inefficienza dei missili Iskander prodotti da Mosca, che “non esplodevano o esplodevano solo al 10%”, un’affermazione che era stata schernita dal vice capo di stato maggiore, Tiran Khachatryan.

Pashinyan aveva quindi chiesto e ottenuto dal presidente il licenziamento di Khachatryan, una decisione che aveva mandato i vertici delle forze armate su tutte le furie, spingendo Gasparyan a chiedere le dimissioni del governo. Nel frattempo l’opposizione è tornata in piazza nella capitale Erevan, dove giovedì si erano svolte due manifestazioni parallele, da una parte i sostenitori del premier, dall’altra i suoi oppositori.

I vertici militari contro il governo

Vazgen Manukyan, ex premier e rivale di Pashinyan, ha espresso soddisfazione per la scelta del presidente. Secondo l’opposizione, ormai tutti gli undici corpi d’armata dell’esercito armeno sostengono i vertici nel chiedere l’allontanamento di Pashinyan. Secondo fonti riportate dal canale Telegram di Mediaport, il premier avrebbe chiesto l’arresto di Gasparyan ma il capo della polizia, Vahe Ghazaryan, si sarebbe rifiutato e avrebbe offerto le sue dimissioni. Non c’è però al momento alcuna conferma di queste voci.

Source: agi


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