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Violenza donne: mons.Paglia, urgente nuovo impegno educativo

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“È necessaria una profonda educazione ai sentimenti, alle emozioni e alla capacità di gestirle, assecondarle o frenarle. Il maschio violento è un uomo per cui il mondo e la vita coincidono con se stesso. E dobbiamo stare attenti: un mondo che non conosce limiti, ‘bordi’, confini, è pericoloso. E’ giusto perciò pensare a una ‘scuola’ dei sentimenti che dovrà essere – mi si permetta un po’ d’audacia – una sorta di ‘teologia del limite’. Bisogna educare ed educarsi ad accettare il valore dei limiti nelle relazioni umane”. Così monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intervenendo alla Camera al convegno “Un diritto negato”, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che ha sottolineato come sia “urgente un nuovo impegno educativo”. “È necessario affrontare un fondamentale passaggio della nostra epoca che peraltro è un enorme progresso frutto di pazienti battaglie – ha continuato – : la conquista della pari dignità della donna nei più svariati campi della società civile, delle istituzioni e della cultura, seppure ancora resistano sacche di arretratezza di mentalità e di comportamenti (penso al problematico, ancora, rapporto tra carriera lavorativa e gravidanza)”.
“Questo salto e questo mondo migliorato, per cui un ragazzo adolescente che si affaccia alla vita sociale, oggi, riterrà normale che – ha osservato Paglia – un Presidente del Consiglio italiano sia una donna (ma deve studiare che non lo era…) può creare una frizione, una crisi e un senso di smarrimento nell’identità maschile. Come se risultasse un vuoto, una menomazione di potere, una incapacità di ridefinirsi in un mondo più equo, più equilibrato”.
Il presidente della Pav quindi ha invitato a considerare il parere di chi, come Massimo Ammaniti, “rileva che riguardo le sopraffazioni maschili più che dal potere patriarcale, sgorgano dalla debolezza e dalla fragilità dei maschi che, sentendosi impotenti e impauriti per essere sopravanzati affettivamente e socialmente dalle donne, reagiscono con rabbia e odio”. “E’ urgente un nuovo impegno educativo. Se un giovane non viene educato e formato a guardare oltre ai muscoli delle proprie braccia, alla maggiore espansione del proprio scheletro, alla maggiore forza fisica con cui è dotato, può incepparsi su una domanda a cui non sa rispondere: perché e in che senso io sono più forte? È qua che si aprono, per la società, le famiglie, la scuola e la chiesa, praterie di lavoro e di impegno educativo: la vera forza è nel servizio. Lo ha detto Gesù, che di ‘uomini’ se ne intendeva: ‘Chi tra voi vuol essere il più grande, si faccia servo di tutti'”.
“Servire è prendersi cura – ha concluso monsignor Paglia -. Diventare padre, ch’è ben più che semplice generatore di prole, e porsi al servizio dei figli inserendoli nel mondo, nella chiesa. È diventare sostegno saldo e fedele della propria famiglia, della propria moglie che non sarà solo un partner ma una donna che grazie al marito si realizza ancora di più come donna, con le proprie aspirazioni e propri talenti”. (AGI)
ELI