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Terremoto, i bambini non hanno più probabilità di sopravvivere sotto le macerie

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AGI – Il miracolo di trovare bimbi sopravvissuti sotto le macerie dopo un terremoto può essere favorito dai loro corpi piccoli, che possono più facilmente evitare di essere schiacciati, ma per il resto le probabilità di salvarsi sono le stesse: lo ha spiegato all’AGI Roberto Volpe, docente di Primo Soccorso all’Università La Sapienza di Roma e medico ricercatore dell’unità di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, commentando il recupero a Smirne, in Turchia, di due bimbe di tre e quattro anni salvate rispettivamente a 65 e 91 ore dal terremoto nel Mar Egeo.
“Essendo più piccoli, i bambini potrebbero avere una probabilità maggiore di trovare una nicchia tra le macerie in modo da evitare di essere colpiti”, ha sottolineato Volpe, 
“ma non presentano vantaggi a livello medico in caso di schiacciamento, in quanto la fisiopatologia delle problematiche che insorgono in questo caso è la stessa, indipendentemente dall’età”.  

Gli effetti dello schiacciamento

“I terremoti, ma anche altri fenomeni di tipo distruttivo, comportano il grave pericolo di schiacciamento – continua l’esperto – che può portare alla morte perché, a seconda di dove avviene la compressione, arti o altre parti del corpo, essa provoca un doppio danno: blocco della circolazione con mancata irrorazione a valle e liberazione di mioglobina da parte dei muscoli danneggiati che, entrando in circolo e arrivando ai reni, vi precipita a livello dei tubuli bloccandone l’attività. La maggior parte delle morti da schiacciamento avviene infatti per insufficienza renale acuta”. 
I problemi che insorgono in caso di terremoto, tuttavia, sono anche di diversa natura e possono variare dalla perforazione di organi vitali a gravi difficoltà respiratorie. “In caso di eventi sismici o crolli, oltre allo schiacciamento – sostiene il ricercatore – è importante considerare anche le difficoltà respiratorie. Ritrovarsi coperti di polvere o impossibilitati a espandere normalmente i polmoni può portare all’infiammazione polmonare, a insufficienza respiratoria e alla morte”. 

L’importanza di un intervento tempestivo

“Quando si tratta di schiacciamento – conclude Volpe – l’età non rappresenta un vantaggio, per cui i ritrovamenti a Smirne sono solo casi fortunati. Si pensi al terremoto del Molise del 2002, che provocò la morte di 27 alunni e una maestra di una scuola a San Giuliano, o ai tanti salvataggi di persone ultraottantenni che vengono recuperate a distanza di diverse ore da un crollo. Si tratta di una casualità”. Questo è uno dei motivi per cui è fondamentale intervenire il prima possibile durante queste situazioni di emergenza e cercare di estrarre i corpi prima che i sistemi respiratori o renali collassino o che si verifichino complicazioni di vario genere.

Vedi: Terremoto, i bambini non hanno più probabilità di sopravvivere sotto le macerie
Fonte: estero agi


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