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Premio Paolo VI, Mattarella: “Devolvere per danni alluvione”

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“Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna”

Di Lavinia Nocelli

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto dal Papa Francesco il Premio internazionale Paolo VI. Al loro ingresso nella Sala Clementina, situata nel Palazzo apostolico vaticano, il Pontefice e il Capo dello Stato sono stati accolti da un lungo applauso. Qui, Mattarella è intervenuto con un discorso: “Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d’accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi. Penso che con il premio più che la mia personale azione si intenda e si è inteso indicare un modo di interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni che in molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo Vi e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espressi. E io spero di meritare la valutazione di averli bene interpretati”.

“Sono lieto, Signor Presidente, di farmi strumento di riconoscenza a nome di quanti, giovani e meno giovani, vedono in Lei un maestro, un maestro semplice, e soprattutto un testimone coerente e garbato di servizio e di responsabilità”, ha risposto Papa Francesco.

La situazione in Emilia Romagna

Nel frattempo la situazione in Emilia Romagna sembra essere leggermente migliorata, complice l’arrivo del bel tempo. Dopo che le piogge si sono fermate, infatti, i lavori di sgombero e pulizia sono continuati, anche se c’è ancora tantissimo da fare per ristabilire la situazione. E nonostante l’emergenza abitativa non sia ancora rientrata, è scattato dalla scorsa settimana l’allarme sanitario, legato all’acqua stagnante. Come ha segnalato l’Ausl Romagna quest’ultima è “contaminata da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute”.

Per questo, venerdì 26 maggio si è proceduto con le prime vaccinazioni antitetaniche ai residenti di Conselice. Per la giornata di lunedì 29 maggio, invece, le vaccinazioni sono previste a Ravenna, Faenza e Lugo.

L’intervento del ministro della Salute

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha messo in guardia sui possibili rischi delle acque stagnanti in Emilia Romagna. “È urgente rimuovere il prima possibile l’acqua stagnante in alcune città. Ricordiamolo: può essere un veicolo di infezione. Si sta procedendo, giustamente, con le vaccinazioni antitetaniche in quell’area. Però non c’è ragione per ritenere che vi sia una emergenza sanitaria e si può tranquillamente andare in vacanza in Romagna“. Schillaci, assicurando che la situazione è sotto controllo, ha poi aggiunto “ma prima si toglie l’acqua a Conselice, meglio è. Per questo si stanno usando tutti i mezzi possibili. Si sta ricorrendo anche a grandi idrovore, perché bisogna fare presto. L’acqua stagnante può portare infezioni, bisogna evitare a ogni costo che i cittadini vengano a contatto con quest’acqua“.

Lo stesso ha ricordato che le diverse autorità sanitarie locali “hanno diffuso delle disposizioni, delle direttive, delle raccomandazioni molto puntuali, i cittadini le devono seguire in modo rigoroso”. Tuttavia, il rischio di contrarre infezioni è alto, e bisogna continuare a prestare la massima attenzione.

 

Fonte: newsby.it/