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Renzi approva il decreto Rilancio ma incalza Conte: "Ora correre"

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All’indomani del via libera in Consiglio dei ministri il decreto Rilancio è accolto con soddisfazione da tutti i partiti di maggioranza, anche se con qualche ‘distinguo’ di Italia viva, con Matteo Renzi che chiede al governo di “correre” e di affrontare il “piano shock” proposto dal suo partito al più presto.

Critiche invece giungono dall’opposizione di centrodestra che considera insufficienti le misure per un totale di 55 miliardi di euro (in deficit) approntate dal governo, in particolar modo per quanto riguarda il sostegno al settore turistico. Da parte leghista, si critica poi la regolarizzazione dei lavoratori migranti in agricoltura. 

“È stato approvato il decreto rilancio. Ci sono 55 miliardi da spendere bene – scandisce Renzi -. E bisogna farlo sapendo che stiamo indebitando in modo significativo le nuove generazioni. Non bisogna sprecare nemmeno un centesimo. E neanche un secondo: la burocrazia va messa in quarantena. Noi siamo felici per alcuni interventi, a cominciare dall’Irap, frutto dell’impegno di Italia viva. Ma il punto adesso è correre, correre, correre”.

“Quello che serve davvero adesso è una visione per i prossimi dieci anni – prosegue -. Perchè il danno devastante del coronavirus può essere occasione di rilancio se ci raccontiamo come vogliamo cambiare e dove vogliamo andare, non solo quali mosse fare durante l’emergenza. Serve una politica industriale non solo la cassa integrazione. Serve una visione non solo un sussidio”.

“Italia Viva – sottolinea Renzi – ha incontrato il premier Conte e gli ha consegnato il nostro messaggio per il futuro. Nelle prossime ore, capiremo dal presidente del Consiglio se, sui punti che abbiamo posto, possiamo camminare insieme”.

Soddisfatti gli altri principali azionisti di maggioranza, Pd e M5s.  Il decreto rilancio può rappresentare una nuova fase dell’attività dell’esecutivo “intanto procedendo a una conversione e a un miglioramento del decreto”, spiega Andrea Orlando.

Il vicesegretario Pd ritiene che “alcuni filoni contenuti nel dl vadano sviluppati e debbano segnare la politica dei prossimi mesi: il supporto alle fasce piu’ deboli, il sostegno alla piccola impresa, il tema della semplificazione e della sburocratizzazione”.  

“Il dl rilancio è un decreto imponente e fondamentale per aiutare imprese, famiglie e lavoratori. Circa 55 miliardi di euro stanziati sono come due manovre finanziarie”, ricorda, dal canto suo, il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa. “L’esecutivo ha fatto un ottimo lavoro per far ripartire il Paese – aggiunge -. Ora la palla passa al Parlamento dove lavoreremo a testa bassa sul testo”.

Infine, Liberi e uguali, con il capogruppo alla Camera Federico Fornaro, accoglie con soddisfazione gli investimenti per circa tre miliardi di euro “per modernizzare il nostro sistema sanitario e renderlo piu’ forte di fronte alla sfida dei tempi nuovi”. 

Fortemente critica è, invece, l’opposizione di centrodestra. Per Matteo Salvini, il decreto contiene “misure insufficienti e incomprensibili“. E ancora: “Mentre M5s-Pd-Renzi regolarizzano migliaia di clandestini, dove governa la Lega vengono aiutati i disoccupati italiani”, sostiene poi il segretario leghista.

“Regione Lombardia e Comune di Ferrara, per esempio, hanno trasmesso alle realtà agricole i curricula di centinaia di italiani rimasti senza lavoro, molti a causa dell’emergenza Covid-19”. A Salvini replica il capo politico del M5s Vito Crimi: “Berlusconi e Salvini dicono sia una sanatoria? Dovrebbero andare a guardare nel passato perchè le vere sanatorie le ha fatte Maroni con 800mila persona, questa è una regolarizzazione che mette al centro il lavoro, non è una regolarizzazione indiscriminata”. 

“Il testo del decreto Rilancio, presentato ieri sera da Conte in pompa magna in diretta tv, non e’ ancora stato pubblicato in Gazzetta e chissà quando lo sarà”, lamenta invece la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Gli italiani non ne possono piu’ di un governo che pensa solo alla propaganda invece di risolvere i problemi concreti”. 

Il decreto varato ieri soddisfa le aspettative “solo in minima parte e soprattutto troppo tardi. Non per caso, mi dicono che sia già stato ribattezzato non “decreto rilancio” ma “decreto ritardo”, afferma, per Forza Italia, Silvio Berlusconi in una intervista al Giornale.

“Sarebbe più corretto parlare di decreto tampone senza rilancio, una interminabile serie di toppe senza una strategia precisa e senza due elementi fondamentali per la ripresa”, si aggiunge la capogruppo di FI al Senato, Annamaria Bernini. Mentre, da Cambiamo il dl è giudicato come “privo totalmente di strategia e chiaramente frutto di un collage di misure senza alcun coordinamento, prodotto della politica sgrammaticata e sgangherata di questo governo”. 

Tra le fila della maggioranza, per ‘Più Europa’, Emma Bonino definisce “il capitolo della regolarizzazione dei lavoratori irregolari un primo passo importante verso il riconoscimento della dignità e dei diritti di centinaia di migliaia di persone straniere presenti Italia, finora ignorate”.

Mentre il segretario Benedetto Della Vedova ritiene che “il puzzle di misure presentato ieri servirà (speriamo) a dare un po’ di ossigeno a tanti, ma non a tutti e per poco tempo. Molta assistenza e nessuna visione del futuro dell’economia (tranne su Alitalia, grave errore che pagheranno i contribuenti italiani). Si tratta di 55 miliardi di nuovo deficit e il deficit non potrà essere aumentato all’infinito. Conte chieda subito i 36 miliardi del Mes, debito a interesse zero a differenza di quello prodotto dal decreto rilancio”. 

Vedi: Renzi approva il decreto Rilancio ma incalza Conte: "Ora correre"
Fonte: politica agi


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