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Inizia la seconda giornata del G20. Intesa in salita sul clima, accordo sulla minimum tax.

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È proseguita fino alla tarda sera di sabato 30 ottobre la maratona negoziale tra gli sherpa delle diverse delegazioni del G20 sulla dichiarazione finale del summit. Ed è da qui che riparte il summit nella sua seconda giornata. Fissare impegni precisi per l’abbattimento delle emissioni di gas serra, anche gli incontri fissati per questa domenica, appare molto complesso, spiegano fonti diplomatiche. E così quell’obiettivo del 2050 per un mondo a zero emissioni, già posto tra parentesi nella prima bozza del documento, viene per ora sostituito da un ancora più generico “meta’ secolo”.

Se la Cina propone come traguardo il 2060, l’India, facendo leva sul suo status di economia in via di sviluppo, non intende prendere impegni precisi. A temere che misure di contrasto al riscaldamento globale troppo drastiche abbiano un impatto economico insostenibile sono, pero’, tutti i Paesi emergenti.

Nella sintesi del presidente argentino, Alberto Fernandez, sono obiettivi nobili ma “costano soldi”. La Russia, da parte sua, difficilmente può digerire una stretta sul metano, suo pilastro economico e geostrategico. La vigilia della Cop26 di Glasgow non si apre, quindi, sotto buoni auspici. Anzi, è il monito del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, il rischio di fallimento è concreto.

Il presidente Usa, Joe Biden, tuttavia ha definito “produttiva” la giornata di lavori al summit dei G20, soffermandosi soprattutto sui temi economici. “La tassa minima globale che abbiamo discusso  è un punto di svolta per i lavoratori, i contribuenti e gli imprenditori americani”, ha scritto Biden in un tweet. “Aspetto con impazienza la seconda giornata”, conclude Biden, postando alcune foto dal summit.

 

Source: agi


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