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Mutui: ddl FdI in Senato per calmierare tassi

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(AGI) – Roma, 3 ago. – “L’Italia è uno dei Paesi con il più alto numero di proprietari di abitazioni. Il 70,8 per cento delle famiglie italiane è proprietario della casa in cui vive e il 20,5 per cento vive in affitto così come emerge dal rapporto Censis-Federproprietà presentato nel dicembre 2022”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Matteo Gelmetti, che oggi da depositato in Senato il disegno di legge ‘Nuove disposizioni in materia di mutui bancari’, di cui è primo firmatario, con i colleghi Speranzon, Calandrini, Mennuni e Nocco.
“La casa è un rifugio sicuro ed è percepito come tale dalla stragrande maggioranza degli italiani, soprattutto dopo l’esperienza tragica del Covid. Ma le famiglie italiane proprietarie di una abitazione in molte case hanno acquistato l’immobile attraverso un mutuo. Oltre quattro quinti delle famiglie con mutuo in sofferenza, 8 su 10, hanno optato per il tasso variabile e si confermano dunque tra le più esposte all’effetto del rialzo dei tassi”,

“Questo disegno di legge intende agire su più fronti: innanzitutto tutelare la prima casa di proprietà, a beneficio delle famiglie italiane, e in particolar modo di quelle più esposte al rischio povertà. Si intende poi sostenere le domande di mutuo per l’acquisto della casa e di calmierare l’impatto dell’incremento dei tassi di interesse sui mutui contratti per l’acquisto dell’abitazione principale, a beneficio di un mercato che sta già registrando un rilevante calo delle compravendite” aggiunge Gelmetti. Infine, si vuole “evitare un circolo vizioso recentemente sottolineato anche dalla Fabi, che si verifica con l’allungamento dei piani di rimborso del prestito: di fatto ristrutturazioni del debito, che ingenera conseguenze per la banca con l’aumento dei crediti deteriorati e accantonamenti, e per la clientela che avrà difficoltà ad accedere a nuovo credito”, prosegue Gelmetti.
“Nello specifico il ddl ‘Nuove disposizioni in materia di mutui bancari’ prevede una soglia massima del valore del tasso variabile applicato dalle banche sui mutui contratti per l’acquisto della prima casa dall’1 gennaio 2023: per i mutui accesi nel 2023 non potrà superare del 2% il tasso d’interesse indicato all’atto della stipula del contratto. La proposta, che si appresta ad iniziare ora il proprio iter parlamentare, poggerà sulle risorse del Fondo di solidarietà implementato per l’anno in corso anche mediante un contributo solidaristico straordinario a carico delle banche che rilasciano il mutuo: un contributo di solidarietà del 25%, che sarà dovuto qualora la banca o l’istituto di credito erogante generino dall’applicazione del tasso d’interesse del mutuo un patrimonio netto superiore a euro 5.000.000”, conclude. (AGI)