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La nuova Alitalia partirà con un quarto degli aerei

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La nuova Alitalia partirà con un quarto degli aerei: dagli attuali 110 a 25-30. È quanto è emerso nel corso dell’incontro, rigorosamente in videoconferenza, tra i sindacati, il commissario Giuseppe Leogrande e i ministri dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, dei Trasporti, Paola De Micheli e del Lavoro, Nunzia Catalfo.

Le altre novità emerse dalla riunione a distanza hanno riguardato la newco che sarà al 100% pubblica, almeno inzialmente, e con un board nel quale saranno presenti rappresentanti dei lavoratori. Pochi chiarimenti invece sul perimetro futuro della società e sull’eventuale ingresso nell’azionariato dei soggetti che hanno presentato manifestazioni di interesse per la compagnia; tre per la parte aviation: Almaviva in cordata con altre imprese IT, il finanziere German Efromovich (Synergy Group) e Us Aerospace Partners.  

“Il problema – ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini – è per quale idea di Alitalia e per quale progetto industriale, che io ancora non ho chiaro. Sulla vicenda ci sono tante responsabilità e tanti ritardi nei vari governi che si sono succeduti, di destra e di sinistra. Il problema non e’ tanto mettere soldi pubblici ma metterli per fare in modo che non produca perdite e per salvaguardare l’occupazione”. 

“Positiva la volontà espressa oggi dal Governo di costituire una compagnia aerea di bandiera di proprietà dello Stato e la previsione di aprire alla partecipazione nel board delle rappresentanze dei lavoratori, cosi’ come Uiltrasporti aveva già chiesto da tempo”, hanno dichiarato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, e il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, che rimangono pero’ in attesa di chiarimenti per una serie di altre questioni, a partire dalla newco fino alla cassa integrazione.

“È apprezzabile – proseguono Barbagallo e Tarlazzi – l’impegno assunto oggi di ridefinire le norme che regolano la concorrenza nel settore e le tariffe aeroportuali, perché urgono risposte alle imprese italiane e ai lavoratori di tutte compagnie aeree e dell’intera filiera del trasporto aereo”.

“Il nostro giudizio – aggiungono – rimane sospeso su quanto non si è discusso oggi e che deve necessariamente essere oggetto di confronto sin dai prossimi giorni, sulle modalità di nascita della newco e sul suo perimetro, sull’organico dei lavoratori, sulla dimensione della flotta e sui progetti di crescita che si devono mettere necessariamente in campo in previsione della ripartenza del mercato”.

Sul perimetro iniziale della nuova società chiedono chiarezza Andrea Cuccello, segretario confederale della Cisl, e Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl. “Se, come sostiene il commissario, oggi stanno volando solo 25-30 aerei (tra l’altro su indicazione del ministero degli Esteri e della protezione civile) sui 110 in forza all’azienda, non possono essere il riferimento per dimensionare la Newco che, per quanto ci riguarda, dovrà espandersi quando il coronavirus sarà debellato”.

Intanto domani si terrà un incontro tecnico, sempre in videoconferenza, tra sindacati e ministero del Lavoro sulla cassa integrazione che potrebbe riservare sorprese. Il numero per cui l’azienda ha chiesto la cigs è di 3.960 dipendenti fino al 31 ottobre. Ma questo numero potrebbe aumentare di 2.000 unità alla luce della pandemia, portando il totale a quasi 6.000 persone. 

Vedi: La nuova Alitalia partirà con un quarto degli aerei
Fonte: economia agi


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