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L’infinita crisi economica dovuta soprattutto alla perdita di lavoro dipendente o ancora peggio da chiusura di impresa,  continua ad avere effetti devastanti sulla società notizie drammatiche arrivano da Udine, Vicenza, Roma, Bologna, Bari… Dove sono i servizi sociali? Perché arrivare a situazioni estreme?

L’assistenza in Italia a seguito della riforma dell’assistenza attuata con la Legge Quadro 328/00, si diversifica a livello Regionale e spesso anche locale pertanto i criteri di accesso sono diversificati da Zona a Zona.

Il Comune, in forma singola o associata, è il soggetto principale  dell’erogazione dei servizi sociali e costituisce la prima porta di accesso alla rete del sistema dei servizi socio-sanitari. Tale rete ha anche un grosso è valido aiuto anche dalle associazioni ecclesiastiche.

La realtà locale progetta  interventi diversificati, attraverso un programma  del Piano di Zona in cui si individuano priorità, si specificano gli interventi e individuano le risorse locali oltre  quelle provenienti dal Fondo nazionale delle Politiche Sociali. Pertanto non esiste un Piano di Zona uguale all’altro, non solo in tutta Italia ma anche nella stessa Regione o ASL di appartenenza. Ma comunque ci sono.

Oltre al parroco, in ogni comune c’è una figura molto importante, spesso vista negativamente da molti, ma valida: l’assistente sociale.  Pur essendo persone molto preparate, non hanno la bacchetta magica pertanto è necessario  che i casi vengano sottoposti  con comunicazione scritta dall’interessato oppure da chi si accorge del disagio.

Ci sono molti servizi che potrebbero essere erogati ma naturalmente tutto è basato sulla situazione reddituale.

In caso di bisogno, e purtroppo in questi ultimi anni sono in aumento,  l’assistente sociale del comune e anche il parroco  attraverso una rete di servizi cerca di non abbandonare nessuno soprattutto bambini, anziani e portatori di handicap.

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