Type to search

I segreti della longevità: le blue zone

Share

Studi scientifici sulle aree geografiche che contribuiscono alla longevità hanno messo in evidenza la notevole importanza dell’idea di famiglia, fulcro centrale della socialità, accompagnata dalla convinzione degli anziani di sentirsi ed essere socialmente utili; in più c’è un rispetto comune verso gli anziani, che vengono considerati delle guide all’interno della comunità

di Angela Medda

Qualche anno fa, tra il 2017 e il 2019, due studiosi di nome Gianni Pes e Michel Poulain hanno intrapreso una ricerca verso il segreto della longevità, o se si vuole romanzare, ‘della vita eterna’.
Durante questo viaggio antropologico, sono state individuate 5 zone di particolare interesse, soprannominate ‘blue zone’: la Sardegna (in particolare la zona dell’entroterra barbaricino), Okinawa (Giappone), Icaria (Grecia) Nicoya (Costa Rica) e un’ultima zona, aggiunta in seguito, identificata nella comunità degli avventisti di Loma Linda, in California.

Tale studio è stato pubblicato sulla rivista ‘Experimental Georontology’, la quale si occupa di divulgare ricerche e lavori provenienti da tutte le aree della biogerontologia; tale rivista pubblica anche studi riguardo le conseguenze cognitive e comportamentali successive all’invecchiamento, focalizzandosi su quei dati che determinano la qualità della vita e la conseguente longevità.

Ma da dove deriva tale appellativo? Il termine ‘blue zone’ (zone blu) è stato coniato durante la fase di ricerca, in quanto i due studiosi, nell’identificare sulla mappa le zone d’interesse, tracciavano su quest’ultima dei cerchi concentrici blu, da cui deriva quindi il nome.
Oltre ai risultati forniti da Pes e Poulain, è stato fondamentale anche il contributo di Dan Beuttner, esploratore e giornalista americano, che ha portato dati empirici e osservazioni in prima persona riguardo le zone blu.
Da queste osservazioni, sono emerse delle caratteristiche comuni tra le varie aree che contribuiscono alla longevità: in primis si pone una notevole importanza sull’idea di famiglia, fulcro centrale della socialità, accompagnata dalla credenza di sentirsi ed essere socialmente utili; in più c’è un rispetto comune verso gli anziani, che vengono considerati delle guide all’interno della
comunità. Inoltre si è riscontrata un’incidenza molto bassa sul consumo di tabacco e conseguente tabagismo, seguita da altre sane abitudini alimentari tra cui un elevato consumo di legumi e il semivegetarianismo, ovvero il consumo moderato e controllato di carne, con un’altissima quantità di verdure al giorno. L’ultima caratteristica riguarda l’attività fisica che dev’essere costante ma
moderata.
Inoltre, sembrerebbe che gli ultracentenari abbiano goduto (e continuino nonostante l’età) della compagnia di un solo e unico bicchiere di vino (specialmente rosso) assunto durante uno dei pasti principali.
Questi sembrerebbero essere i segreti della ‘vita eterna’, che quindi indicano una serie di buone abitudini e continuo equilibrio tra queste: infatti, nonostante in molti ritengano che si tratti di fattori prettamente genetici (elemento poco rilevante in quanto si tratta di aree geografiche estremamente distanti l’una dall’altra), studi epigenetici dimostrano come l’ambiente circostante e le abitudini personali, possano incidere in modo positivo o negativo sulla qualità della vita.
Pertanto, uno stile di vita moderno e incline ai ritmi occidentali, è ritenuto da molti la causa di malattie cardiovascolari, di patologie tumorali, di diabete o obesità, in quanto caratterizzato da fattori di stress (che si è scoperto essere uno dei primi elementi implicati nella diffusione delle malattie sopracitate e non).
A favore di tale tesi, la quotidianità di queste persone è caratterizzata da una vita a contatto con la natura, che comprende non solo la qualità dell’aria e dell’acqua, ma anche dei lavori che non contemplano stressor (fattori di stress); inoltre la spiritualità gioca un ruolo altrettanto importante all’interno di questo processo, poiché aiuta nella meditazione a nel raggiungimento della serenità.
Per quanto questo stile di vita sia visto da molti come impensabile e ‘antico’, non solo aiuta nella longevità ma permette che quest’ultima sia vissuta nella maniera migliore possibile; infatti nonostante i protagonisti di questa storia siano ultracentenari, la loro salute fisica e mentale non corrisponde all’età anagrafica che posseggono. Ciò è reso possibile da questi piccoli trucchetti di
vita quotidiana, che non comprendono un attaccamento a fattori economici, di apparenza o sfarzo, ma solo cercando di vivere con equilibrio e dando importanza alle piccole cose.