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Governo, saranno sei mesi di fuoco: le tappe di un percorso ad ostacoli

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Di Vittorio Sangiorgi (Direttore del Quotidiano dei Contribuenti)


Si aprono sei mesi di fuoco per il governo guidato da Giuseppe Conte che, da qui alla fine dell’anno, dovrà affrontare una serie di importanti tappe, molte delle quali potrebbero essere decisive per la tenuta del governo e per il destino della legislatura inaugurata due anni or sono.

La complessa situazione vissuta dal paese, alle prese con gli strascichi dell’emergenza sanitaria e in piena emergenza economica, non rende certo più semplice la missione dell’esecutivo. Già nei prossimi giorni, infatti, dovrà arrivare una risposta definitiva, anche in considerazione dei dati dell’assestamento di bilancio, sulla spinosa questione del taglio dell’Iva. Questo, lo sappiamo, è stato il cavallo di battaglia del premier durante gli Stati Generali dell’Economia, ma è altresì nota la posizione contraria di larghe fette della maggioranza. Il mese di luglio, invece, sarà scandito dal doppio binario Italia – Europa. In Parlamento il governo chiederà di votare il terzo scostamento di bilancio dall’inzio della pandemia, misura indispensabile per varare il nuovo decreto contentente le misure per il rilancio ed il sostegno dell’economia italiana.

Le sedi istituzionali europee saranno, invece, il centro dei negoziati sul Recovery Fund (17 – 18 luglio). All’inizio del mese, inoltre, si inaugurerà il semestre di presidenza tedesco dell’UE, sotto l’egida di Angela Merkel, elemento, questo, da tenere in considerazione sia per la fase negoziale già citata, che per le posizioni del Vecchio Continente in ambito geopolitico. Senza dimenticare, poi, che l’annoso dibattito sul MES potrebbe risolversi, in un senso o nell’altro alla fine di luglio. Giuseppe Conte ha più volte garantito che, nel momento in cui l’Europa deciderà il da farsi, le Camere saranno chiamate a dire la loro sul cosidetto “Fondo Salva Stati”. Tema spinoso questo, capace di dividere sia la maggioranza che l’opposozione di centrodestra.

A settembre la campanella suonerà non solo per gli studenti che torneranno a scuola secondo le linee guida del MIUR, ma anche per il governo. In quel mese, infatti, sono previsti due importanti appuntamenti elettorali: le regionali (Veneto, Campania, Liguria, Toscana, Puglia e Marche) e il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. In Italia, la storia lo insegna, queste tornate elettoroli hanno spesso rappresentato un banco di prova e un’insidia per l’esecutivo in carica. Scenario che potrebbere ripetersi anche tra qualche mese, sopratto considerando le continue tensioni tra i partiti che sostengono il governo e i recenti addii al Movimento 5 Stelle che hanno assottigliato la maggioranza in Senato. Per quanto riguarda il referendum poi, se l’esito sarà confermativo, si dovranno ridisegnare i collegi nei due mesi successivi.

Settembre, però, sarà anche il mese nel quale dovrebbe essere presentato il Piano Rilancio Italia, quello che dovrà stabilire come spendere ed investire i fondi europei. Un momento chiave della legislatura, visto e considerato che gli interventi previsti nel piano potrebbero riverberarsi ben oltre il 2023. Il governo arriverà a questo appuntamento con il fiatone, affrontando un voto sul filo del rasoio a Palazzo Madama? Staremo a vedere… Ma non è finita qui perché, ad ottobre, Conte e i suoi ministri dovranno gettare le basi per la legge di bilancio, da votare e approvare entro il 31 dicembre. Altro nodo da dirimere quello della legge elettorale, il cosidetto Brescellum (proporzionale puro, con soglia di sbarramento al 5% e diritto di tribuna), che sarà al vaglio del Parlamento in autunno. Tante le incognite che potrebbero minarne l’approvazione: la governabilità dopo il voto, le barricate dei piccoli partiti che rischirebbero di essere esclusi dalla prossima legislatura, gli esiti del referendum costituzionale. Anche lo scenario internazionale giocherà un ruolo decisivo nei sei mesi di fuoco del governo italiano, con le presidenziali Usa di novembre in pole position.

Insomma, quello che il governo dovrà affrontare si preannuncia come un vero e proprio percorso ad ostacoli. Vedremo quali saranno gli esiti, con la consapevolezza che un periodo tanto difficile e ricco di incognite potrebbe, come sempre, ritorcersi contro il paese reale, contro tutti coloro che chiedono risposte certe, coraggiose e lungimiranti dalla politica italiana.

 


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