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Giochi Mediterraneo: Abodi, abbiamo obbligo di far bene

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“I decreti attuativi sono stati firmati. Si fa un passo avanti come avevamo auspicato e come era naturale che fosse”. Lo ha detto oggi a Taranto il ministro dello Sport, Andrea Abodi, al termine del confronto che ha avuto sui Giochi del Mediterraneo (la cui ventesima edizione si terrà a Taranto nell’estate del 2026) con Comune di Taranto, commissario di Governo per i Giochi, Sport e Salute (la società pubblica incaricata della progettazione di alcune opere dei Giochi) e Taranto Calcio (con quest’ultimo relativamente all’uso dello stadio durante i lavori di ristrutturazione finalizzati ai Giochi). I decreti su cui anche la Regione Puglia riguardano un primo pacchetto di 27 impianti sportivi e contano su 167 milioni di finanziamenti pubblici su un plafond di 275 messo a disposizione del Governo, di cui 125 con l’ultima legge di Bilancio. Quello di oggi, ha detto il ministro, è stato “un incontro comunque utile che ha sancito le modalità della collaborazione nel rispetto dei ruoli. C’è grande serenità anche da parte dell’amministrazione, credo da parte del club, da parte nostra. Dobbiamo far bene. Abbiamo l’obbligo di fare bene e nei tempi necessari per i Giochi del Mediterraneo. E siamo convinti di riuscirci. Mi auguro che parta un messaggio rassicurante per tutti”. “Abbiamo obiettivi comuni. Quindi cercheremo di fare in tempo utile e nel modo giusto, dal punto di vista anche del rispetto della forma, tenendo conto delle esigenze di tutti, a partire da quelle dei tifosi. Facciamo parte della stessa squadra. Questo è il messaggio che deve arrivare alla comunità. Non ci sono distanze da colmare. La riunione di oggi è stata utile proprio per questo. Cercheremo le soluzioni migliori per fare bene e presto” ha poi detto Abodi a proposito dello stadio, confermando che i lavori di ristrutturazione previsti per i Giochi si faranno senza impedire al Taranto di disputare in casa le partite di campionato. Sarà comunque predisposto un piano B, con la ricerca di uno stadio alternativo, se durante i lavori allo Iacovone, dovesse emergere – per motivi tecnici o di sicurezza del pubblico – che non è possibile effettuare la ristrutturazione tenendo aperto lo stadio per le partite. (AGI)
TA1/RED