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Film stasera in TV – 30 gennaio “PRIMO AMORE” DI DINO RISI OVVERO LA FINE DELLE ILLUSIONI

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In onda su Rai Storia in prima serata

di Franco La Magna

Amarissima commedia crepuscolare “Primo amore” (1978, stasera sabato 30 gennaio su Rai Storia alle 21,10) regia di Dino Risi, segna metaforicamente l’esaurirsi della stagione d’oro della “commedia all’italiana”, giunta al culmine della parabola tra gli anni sessanta e settanta. Cupo tramonto d’un anziano comico d’avanspettacolo, che s’innamora della serva d’una casa di riposo (Ornella Muti) con la quale tenta una disperata rentrée nel mondo dello spettacolo. Alla fine solo lei avrà successo, mentre lui dovrà rassegnarsi, dopo un sussulto d’orgoglio, ad accettare il definitivo e tristissimo epilogo.

Posto all’estremo confine della “commedia all’italiana” (della quale canonicamente si indica la fine con “La terrazza”, 1980, di Ettore Scola), il film di Risi è, tra l’altro, una riflessione sulla vecchiaia che non vuol darsi per vinta e s’illude ancora sulla possibilità di renovatio di una vita, ormai giunta in realtà al capolinea.

Picchio, il vecchio comico protagonista della storia (Ugo Tognazzi, personaggio-maschera, uno dei cinque colonnelli della risata), incarna sotto traccia, oltre l’inganno da lui stesso costruito d’un impossibile ritorno al passato, la fine impietosa dell’avanspettacolo e della stessa “commedia all’italiana” in cui a recitare oltre l’attore è anche lo stesso personaggio, pateticamente spocchioso, ciarlatano ed istrionico, dietro cui l’uomo – debole e finito – nasconde le proprie incertezze e il proprio sgomento.

Abbandonato il registro più leggero, Dino Risi abbraccia (lo aveva già fatto da un pezzo) quello più scopertamente drammatico, intriso di struggente malinconia, portando in scena un personaggio patetico e paradigmatico (l’anziano che s’innamora della giovinezza) incarnazione della fine di tutte le illusioni e già foriero di morte.

Su Cielo TV alle 21,15 “Ritratto di borghesia in nero” (1978) di Tonino Cervi, scandaloso ritratto d’ambiente alto borghese in epoca fascista (la rivalità tra due donne che amano lo stesso uomo si conclude con un omicidio, ma le autorità insabbieranno tutto),  che sfrutta – come nel coevo “Primo amore” – il fascino magnetico d’una giovanissima Ornella Muti.


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