AGI) – Roma, 30 lug. – “Credo che il richiamo” del presidente Biden a Meloni sui diritti Lgbtq+ “avesse un suo fondamento. Innanzitutto perché negli Stati Uniti il tema dei diritti e delle disuguaglianze è sempre stato centrale. E poi perché alla comunità internazionale non è ancora chiaro se sui diritti civili la destra italiana intenda seguire la via dei suoi alleati europei, Orbán e Abascal tra tutti, o se stia evolvendo verso una visione più “occidentale” ed europea”. Lo dice Mara Carfagna, presidente di Azione, in un’intervista a Repubblica.
“Da quando è al governo – aggiunge – Giorgia Meloni ha cambiato pelle, toni e postura su molte questioni: dall’immigrazione all’Europa, e finora sui diritti non ha aperto la partita contro-riformista che la sinistra si aspettava”. “Il governo Meloni – prosegue Carfagna – non ha fatto passi indietro, ma nemmeno i passi avanti che tutti ritengono urgenti. Sul contrasto ai femminicidi si è scelta la strada lunga e complicata del disegno di legge e non la via accelerata del decreto, pure utilizzato per problemi assai meno rilevanti come i rave party. Sulle adozioni ordinarie e speciali, via maestra per fermare il mercato della gestazione per altri e tutelare i bimbi già nati, non risultano iniziative”. “Da liberale di centro ho sempre considerato i diritti non come una bandierina ideologica, ma una questione molto seria da affrontare con azioni concrete. È su questo approccio che si misura la credibilità, anche internazionale, del governo italiano”. (AGI)
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