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Addio catalogo Ikea, dal primo gennaio stop anche all'edizione digitale

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AGI – Dopo 70 anni, l’1 gennaio 2021 il popolarissimo e assai diffuso catalogo dei prodotti Ikea chiude per sempre i battenti e “volta pagina”, come si legge in un comunicato. Sia nella sua versione cartacea, sia in quella digitale. Per informarsi, restano il sito e la nuova App.

“Cambiare pagina è stato di fatto un processo naturale da quando l’utilizzo dei media e i comportamenti dei clienti sono cambiati – afferma Konrad Grüss, Amministratore Delegato di Inter Ikea Systems B.V. – e per raggiungere e interagire con la maggioranza delle persone, continueremo a fornire ispirazione con le nostre soluzioni per l’arredamento della casa in modi nuovi”.

Con alle spalle una storia straordinaria, il primo catalogo Ikea realizzato e curato di persona dal  fondatore Ingvar Kamprad ha in copertina la più che famosa poltrona Mk con imbottitura in pelle, uno dei primi successi dell’azienda svedese.

Il volume consta di 68 pagine e viene distribuito in 285 mila copie nel sud della Svezia nella sola madre lingua di Kamprad. Ma nel 2016, anno del suo massimo successo e splendore il catalogo Ikea viene stampato e diffuso in 200 milioni di copie in 69 diverse versioni e in 32 diverse lingue in oltre 50 mercati di vendita. Risale invece al 1998 lo sbarco del catalogo in Internet per illustrare il comparto “Ikea ufficio” mentre due anni più tardi tutto il catalogo diventa online e la versione cartacea continua ad avere la sua continuità e rilevanza.

Sulla chiusura dell’edizione di carta e di quella online del catalogo Ikea, l’azienda svedese afferma che “la vita in casa non è mai stata cosi importante” come lo è oggi, ma negli ultimi anni Ikea ha potuto sperimentare “nuovi formati e nuovi modi di distribuzione dei contenuti” del suo catalogo che oggi “è utilizzato di meno”.

Tant’è che nel corso del tempo, sia i clienti che i rivenditori “hanno acquisito un vasto patrimonio di conoscenze e informazioni e notiamo che le persone pianificano le loro esigenze e i loro sogni da casa, con gli strumenti che hanno già a disposizione ma anche con strumenti nuovi ed entusiasmanti”. Quindi, conclude un comunicato dell’azienda “è il momento di dire addio al catalogo, ma Ikea guarda al futuro con entusiasmo mentre questo capitolo si chiude e ne inizia un altro”.

Commenta ancora Grüss: “Non partiamo da zero. Abbiamo trasformato molti aspetti su come raggiungere e interagire con i nostri clienti, e nel lavoro continuiamo a trovare nuovi modi per ampliare al meglio le conoscenze, le soluzioni e i prodotti esclusivi di Ikea, allo scopo di offrire spunti di ispirazione alla maggioranza delle persone attraverso nuovi canali e formati”.

Da quando è nata nel 1943, Ikea (acronimo della iniziali del nome e cognome del fondatore, IK, e dalle lettere E che sta per Elmtaryd, ovvero la cascina di famiglia dove è nato, e da A di Agunnaryd, il paese nel quale è crersciuto), l’azienda svedese è cambiata molto tanto che oggi 12 diversi gruppi di aziende conducono e gestiscono i canali di vendita Ikea nell’ambito dei contratti di franchising con Inter Ikea System B.V. e così sotto il marchio Ikea operano oggi diverse aziende con proprietari diversi che hanno però in comune la stessa visione dell’abitare e la stessa filosofia di vita. Cioè “creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone”.

Mentre il business avviene tramite il marchio Ikea Retail ed è supportato da un sistema in cui i singoli franchisee sono autorizzati a commercializzare l’assortimento della casa madre svedese “in territori geografici ben precisi”. Nel 1948, nell’arricchire il suo assortimento con articoli anche di arredamento, Kamprand battezza la usa prima poltrona “Ruth”, inaugurando così la pratica di dare un nome ai mobili, ciò do un immediato impulso all’espansione dell’azienda. Dagli anni ’70 ad oggi il catalogo Ikea rappresenta un viaggio tra i cambiamenti degli usi e dei costumi degli acquirenti nelle prospettive sulla vita in casa. Come direbbe Gaber, Ikea: un concetto, un’idea.

Vedi: Addio catalogo Ikea, dal primo gennaio stop anche all'edizione digitale
Fonte: cronaca agi


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