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12 settembre 1943. I tedeschi liberano Mussolini dalla prigionia sul Gran Sasso

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di Gianni De Iuliis

 

Nelle prime ore del 12 settembre 1943 ha inizio l’operazione che si concluderà con la liberazione, da parte di un gruppo di paracadutisti tedeschi, di Benito Mussolini, prigioniero a Campo Imperatore sul Gran Sasso. Il duce sarà portato a Pratica di Mare da dove volerà alla volta di Vienna prima e poi di Monaco. Il 14 settembre, prima di far rientro in patria, Mussolini incontra Hitler a Rastenburg.

Al termine della riunione del Gran Consiglio del Fascismo che nella notte tra il 24 e il 25 luglio ne decreta la destituzione, Mussolini fu arrestato. Dopo esser passato per le isole di Ponza e della Maddalena, fu portato sul Gran Sasso il 27 agosto.

Progettata e preparata in Germania da tempo, la liberazione di Mussolini subisce una brusca accellerazione dopo l’8 settembre, quando viene annunciato l’armistizio raggiunto tra l’Italia e le forze alleate.

L’operazione Quercia, così passata alla storia, sarebbe dovuta scattare già quando il deposto dittatore era in Sardegna. Il suo repentino spostamento la fece slittare di un paio di settimane.

Soltanto nove giorni dopo l’incontro con Hitler, il 23 settembre, nasceva La Repubblica Sociale Italiana, uno stato voluto fortemente dalla Germania con il fine di controllare quella porzione di territorio italiano ancora sotto il gioco nazista.