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Verso conferenza pace Ucraina; Xi,serve solo con Mosca e Kiev

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Un primo timido passo sulla via del dialogo o un flop annunciato? A un mese dalla conferenza “Pace in Ucraina” che il governo svizzero sta organizzando per il 15 e 16 giugno a Bürgenstock, vicino al lago di Lucerna, e mentre l’offensiva russa sulla regione di Kharkiv si fa sempre più intensa, l’appuntamento rischia di non ottenere gli effetti sperati. La presidente svizzera Viola Amherd ha annunciato di avere spedito 160 inviti e che al summit arriveranno delegazioni da oltre 50 paesi. Circa la metà dei paesi che hanno dichiarato di voler partecipare non sono europei e l’elenco dei partecipanti probabilmente continuerà a cambiare fino all’ultimo minuto, ha aggiunto Amherd.
Mosca ribadisce la sua posizione: “senza la Russia, discutere di questioni di sicurezza che ci riguardano è assolutamente inutile”, ha ripetuto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov al quotidiano russo Izvestia. “Molto probabilmente si tratterà di accademia, senza alcuna prospettiva di ottenere almeno qualche risultato tangibile”, ha aggiunto Peskov. “Siamo disposti a discutere ma niente diktat”, ha ripetuto oggi Vladimir Putin dopo l’incontro con i leader cinese, Xi Jinping, ricordando che alla Conferenza in Svizzera “non siamo stati invitati”.
Pechino usa toni più morbidi ma si schiera di fatto con Mosca: la Cina “sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale sull’Ucraina”, ma questa “deve essere riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno, con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni, in modo da spingere per una rapida soluzione politica della questione. La Cina e’ pronta a continuare svolgere un ruolo costruttivo in questo senso” ha detto Xi dopo il faccia a faccia con Putin.
Poco più di un mese fa, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, durante la sua visita a Pechino aveva ventilato l’ipotesi di una possibile partecipazione della Cina alla conferenza, anche se non aveva chiarito a quale livello: “Il presidente Xi e io siamo d’accordo: Cina e Germania intendono coordinarsi in modo intenso e positivo per promuovere l’organizzazione di una conferenza ad alto livello in Svizzera e future conferenze internazionali sulla pace”, aveva detto Scholz. Xi nel suo incontro con Putin non ha confermato nè smentito una presenza di Pechino, ma ha fatto capire che senza la delegazione di Mosca, una conferenza di pace non ha senso. Pechino continua a presentarsi come parte neutrale nel conflitto ucraino, ma non ha mai condannato l’aggressione di Mosca a Kiev, continua a offrire sostegno diplomatico al Cremlino, ad esempio in sede Onu, e a intensificare la cooperazione economica e l’interscambio commerciale con Mosca, schizzato ai massimi storici nel 2023.
Fonti di stampa, rafforzate dalle parole pronunciate dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken, pochi giorni fa da Kiev, lasciano pensare che al vertice potrebbe essere presente il presidente americano Joe Biden. Blinken ha annunciato un incontro ‘a breve’ tra lo stesso Biden e il presidente ucraino Volodimyr Zelensky, senza precisare data e luogo, ma lasciando intendere che il faccia a faccia potrebbe tenersi proprio in territorio elvetico. Il governo ucraino inoltre, vuole che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan partecipi al summit per la pace in programma in Svizzera il prossimo 15-16 giugno. Secondo Kiev, Ankara rimane centrale per portare a termine un processo di pace con Mosca, ma anche per ricostruire l’Ucraina a fine conflitto.
L’Unione europea ci sarà, (a Bürgenstock sbarcheranno sia la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel) ma la conferenza arriva a due settimane dalle elezioni Europee e sia von der Leyen che Michel saranno già due ‘ex’. (AGI)
MGM