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Usa e Cina danno la caccia a Shark, lo squalo preistorico. Un mostro di incassi

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Era luglio, nuotavano a largo delle coste di New York quando uno squalo li ha attaccati (no: non è questo il film). "Ho visto la gamba sanguinante e una pinna", ha dichiarato Lola Pollina, 12 anni, una delle due giovani vittime (lei e il suo compagno di giochi se le caveranno con qualche ferita). Lo squalo era lungo (appena) tra i 90 e i 120 centimetri, e ha seminato terrore in quello che sembra essere il primo attacco in 70 anni nella Grande Mela.

Da quando Steve Spielgberg lo ha trasformato in un eroe da monster movie, nel film cult del 1975, sappiamo tutti chi è il nemico più iconografico degli esseri umani. Almeno sul grande schermo. Oggi un gigantesco e raro esemplare, di cui in centimetri è possibile misurare solo i denti, torna al cinema e fa record di incassi. Anche a Pechino. Sorpresa: il blockbuster dell’estate è una co-produzione tra Stati Uniti e Cina.

Sbanca al box office Usa "Shark – Il primo squalo", l'horror fantascientifico del regista Jon Turteltaub. L’attore britannico Jason Statham e la pluripremiata attrice Li Bingbing devono sconfiggere uno squalo preistorico. Affamatissimo, pericolosissimo, si tratta di un megalodonte, che essendosi estinto nessuno immaginava potesse riemergere dalle profondità dell'oceano pacifico, pronto a portare morte e distruzione.

Tratto dal romanzo degli anni ’90 di Steve AltenMeg, che dà il titolo (originale) alla pellicola, il film, nel primo weekend di programmazione, ha incassato 44,5 milioni di dollari, dominando così la classifica Cinetel (e spodestando dalla vetta “Mission Impossible: Fallout”, sesto episodio del franchise con Tom Cruise). Bene, anzi benissimo, anche in Cina, secondo mercato cinematografico al mondo, dove ha registrato incassi per 50,3 miliardi.  In totale Meg ha incassato 141,3 milioni.

La Disney ci aveva visto lungo e già nel 1996 aveva opzionato i diritti cinematografici del romanzo. Doveva arrivare la Cina a Hollywood per produrre un film che è costato 150 milioni di dollari. Le riprese sono iniziate il 13 ottobre 2016 a West Auckland, in Nuova Zelanda, e sono terminate nel gennaio 2017.

Co-prodotto dalla Warner Bros Pictures e dalla China’s Gravity Pictures, il film è stato ideato per incontrare i gusti del pubblico cinese, scrive il South China Morning Post. Forse non è un caso se il regista – intervistato da Collider – ha ammesso di aver dovuto tagliare le sequenze più violente. A volere la censura delle scene più sanguinolente è stata in realtà la Warnes Bros che non voleva vietare il film ai minori. Insomma, ci sarà pure poco sangue, ma non mancano divertimento, umorismo, effetti speciali, sequenze da brivido, al punto che gli incassi hanno superato le attese (qui la recensione del  Telegraph).

La trama

Meg è il protagonista assoluto dell’azione: il megalodonte  ("grande dente") è l’antenato secolare dello squalo bianco, vissuto intorno ai 2,5 milioni di anni fa.  I denti fossili ritrovati tra sedimenti del periodo potevano raggiungere i venti centimetri. L’animale marino poteva essere lungo ben venti metri.

Nello scontro tra uomo e mostro, Jonas Taylor (Jason Statham) è l’eroico avversario umano. Jason è un sub ed esploratore marino che lavora per conto della Marina degli Stati Uniti. Cinque anni prima ha affrontato l’attacco di uno squalo durante una spedizione sottomarina, portando in salvo solo una parte dei suoi compagni. Da quel giorno vive in esilio volontario in Thailandia. La storia si ripete.

Come spiega Movieplayer, sul fondo della Fossa delle Marianne un batiscafo mandato dalla struttura di ricerca oceanografica Mana One sta indagando la reale profondità sottomarina. I tre scienziati a bordo rimangono intrappolati a undicimila metri di profondità quando il sottomarino viene attaccato da una creatura mostruosa.

C’è un solo uomo in grado di salvare il disgraziato equipaggio da un atroce destino: Jonas, richiamato dall’eremitaggio thailandese. Una missione pericolosissima, che si svolge in bilico tra la vita e la morte.

Al suo fianco, la scienziata oceanologa Suyin (Li Bingbing), la sua dotatissima bambina di otto anni – che nel trailer sgrana gli occhi di fronte alla prima apparizione mostruosa di Meg – e suo padre, il visionario oceanografico cinese dottor Zhang (insomma, senza Cina l’America finisce nella pancia dello squalo).

Non resta che andare al cinema per scoprire se l’inquieta pinna ha già raggiunto la Baia di Manhattan. 

Vedi: Usa e Cina danno la caccia a Shark, lo squalo preistorico. Un mostro di incassi
Fonte: estero agi


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