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Tra spari e brividi Trump parla. E promette il taglio delle tasse

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AGI – Il virus “non sarebbe dovuto mai uscire dalla Cina”, dice ancora una volta Trump in una conferenza stampa in cui non è mancata una certa tensione. Appena iniziata, è stata subito interrotta a causa di alcuni spari di arma da fuoco che si sono sentiti all’esterno della Casa Bianca: i servizi segreti, per cautela, a quel punto hanno fatto uscire il presidente dalla sala delle conferenze e lo hanno condotto nello studio ovale. “Tutto sotto controllo“, dice lo stesso Trump tornato nella conferenza stampa dopo pochi minuti, come se nulla fosse. Anzi, alla giornalista che gli chiede se abbia paura, replica: “Chi io? Mi vede impaurito?” le domanda con un sorriso per poi ricordare che durante i secoli “il mondo è diventato un posto molto, molto pericoloso”. Ma lui rassicura tutti: “Mi sento al sicuro” grazie ai servizi segreti che “fanno sempre un ottimo lavoro”.

Le basi per una ripresa a V ci sono “tutte”

Prima di essere interrotto stava parlando della situazione economica, che lui vede molto positivamente e con ottimismo. Le basi per una ripresa a V ci sono tutte, per il presidente americano, che non vede alcun motivo per cui il Pil non debba crescere del 20% nel III trimestre di quest’anno. Il presidente ricorda così tutti gli obiettivi che si è posto, lasciando la porta aperta ai dem per un accordo in extremis sul nuovo pacchetto di aiuti. 

Un invito ai Dem, “è il momento di concentrarvi su altro”

“Vorremmo che i Democratici si concentrassero su qualcosa di diverso dal salvare gli stati gestiti male“, ha detto in conferenza stampa dopo che Mnuchin qualche ora prima si era detto possibilista su un’intesa in tempi stretti. Trump punta invece a una riduzione delle tasse soprattutto dell‘imposta sui salari e promette che interverrà su questo fronte. Non solo, ma il presidente americano ricorda anche l’utilità del muro la cui costruzione, al confine col Messico, sta procedendo e ora “anche se nessuno ne parla più”, sta aiutando a far sì che i contagiati non entrino nel paese. E’ infatti sul virus che si concentra tutto il discorso del presidente: un messaggio di speranza, e anche di rabbia.

Il vaccino sarà pronto entro la fine dell’anno e distribuito dai militari

Il vaccino sarà pronto con ogni probabilità “entro la fine dell’anno”, ipotizza, e verrà distribuito direttamente dai militari, annuncia Trump, che quasi con stizza rivolge un invito: “Dobbiamo smettere di politicizzare il virus e invece essere uniti nella nostra condanna di come questo virus sia arrivato in America, e di come sia arrivato nel mondo, e lo scopriremo”.

Biden è “contro Dio, con lui cadremo nella Grande Depressione”

Un invito implicitamente indirizzato anche al suo ‘rivale’, candidato presunto alla Casa Bianca del partito democratico, Joe Biden, il quale è “contro Dio”. Parlando del sistema sanitario, Trump cita il progetto di riforma firmato dem e insiste: “Non credo che un uomo di religione profonda sarebbe d’accordo con il piano di Bernie Sanders”. “Raddoppieremo e triplicheremo le tasse, sarà terribile per la sanità, sarà una cosa terribile per il nostro Paese”, dice sconcertato Trump tagliando così corto: “Cadremo tutti nella Grande Depressione”, proprio come negli anni Trenta.

“Affrontiamo sfide come nessun altro Paese”

Quanto al virus, Trump ricorda che quasi tutti i decessi negli Usa “sono avvenuti in case di cura” e con 1,5 milioni di residenti in case di cura, “circa 5 volte il numero nel Regno Unito e nei paesi europei”, “gli Stati Uniti devono affrontare una gamma unica di sfide che richiede la nostra costante vigilanza”. E lui, che ha fatto cose che “nessun altro Presidente ha fatto finora”, porta ad esempio il dramma dell’America Latina dove i casi di coronavirus continuano ad aumentare, dal Messico all’Argentina, al Perù, al Brasile. “E’ praticamente in fiamme” si rammarica Trump, dicendo che gli Stati Uniti “li stanno aiutando con i ventilatori”. Allo stesso tempo, e’ difficile per loro rifugiarsi “in questo Paese perche’ il muro di cui la gente non parla piu’ ci sta aiutando a non far entrare persone infette“. Nel frattempo, negli Stati Uniti, Trump sottolinea l’obiettivo che si pone coi decreti esecutivi da lui emanati lo scorso weekend: “Li ho firmati per salvare i posti di lavoro americani e sostenere gli americani”.

Trump vuole cancellare l’imposta sui salari

“Ho voluto sospendere il pagamento delle imposte sui salari con l’intesa che dopo le elezioni, e parto dal presupposto che saranno vittoriose per un’amministrazione che ha fatto un grande lavoro, le cancelleremo; dall’altra parte – sottolinea riferendosi ai dem – vogliono invece aumentare le tasse e lasciare quell’imposta, visto che si paga. Ma cancellare l’imposta sui salari significherebbe garantire un enorme risparmio alla gente. Stiamo garantendo a coloro che guadagnano meno di 100.000 dollari fino alla fine del 2020 un extra di 400 dollari a settimana. Abbiamo anche esteso i sussidi di disoccupazione e sospeso gli sfratti immobiliari”. Insomma, “non vogliamo che la gente soffra” sintetizza Trump. Intanto, le trattative tra la Casa Bianca e i dem sul nuovo pacchetto di aiuti si stanno intensificando, e in conferenza stampa Mnuchin, il segretario al Tesoro Usa, si lascia sfuggire che “presto” vuole incontrare Pelosi o Schumer.

Vedi: Tra spari e brividi Trump parla. E promette il taglio delle tasse
Fonte: economia agi


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