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Parte dell'Afd è antisemita. Lo dicono i servizi tedeschi

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L’intelligence tedesca punta esplicitamente il dito contro l’Afd: in un rapporto molto atteso e presentato oggi, i servizi segreti “interni” della Germania accusano le correnti nazional-populiste della formazione di ultradestra – che dal 2017 siede anche nel Bundestag – di antisemitismo. In particolare, la relazione degli 007 dell’Ufficio federale per la difesa della Costituzione (Bundesamt fuer Verfassungsschutz, BfV) – un centinaio di pagine che analizzano il fenomeno crescente dell’ostilità antiebraica nella Repubblica federale – individua “schemi mentali antisemiti” in alcuni rappresentanti della cosiddetta ‘nuova destra’ e della corrente nazional-populista più estrema, guidata dal controverso capogruppo dell’Afd in Turingia, Bjoern Hoecke.

Come ‘nuova destra’ i servizi guidati da Thomas Haldenwang intendono la “rete informale” dello spettro radicale che va da elementi di conservatorismo di destra fino alla destra estrema vera e propria. A quanto si legge nel rapporto, “elementi di discorso antisemita” si ritrovano in alcune affermazioni e dichiarazioni dell'”ala” più nazionalista dell’Afd: tra gli esempi forniti dal BfV, si citano proprio alcune dichiarazioni proprio di Bjoern Hoecke.

Sempre stando alla relazione, forme di antisemitismo si ritrovano tuttavia in più o meno tutte le realtà estremiste del Paese: dai cosiddetti “Reichsbuerger”, che non riconoscono l’autorità dell’attuale Stato federale, ad alcune realtà islamiste fino ad alcune frange dell’estremismo di sinistra.

Il rapporto ricorda le statistiche delle forze dell’ordine, secondo le quali il numero degli atti di violenza di natura antisemita tra il 2017 e il 2019 si sono raddoppiate. È uno sviluppo che il presidente del BfV, Haldenwang, ha definito “spaventoso”. Ma mentre nell’ambito della sinistra radicale l’antisemitismo non appare avere, secondo i servizi, un valore primario, quello di marca islamista è principalmente indirizzato allo Stato israeliano.

Lo studio del Verfassungsschutz ricorda che l‘85% dei 73 atti di violenza antisemita compiuti l’anno scorso in Germania porta la firma dell’estrema destra. “In particolare si vede che Internet è un essenziale fattore dinamico per la diffusione dell’odio antisemita”, affermano gli estensori del rapporto. Con conseguenze che vanno oltre il mondo virtuale: si fa l’esempio dell’attentatore che il 9 ottobre 2019, in occasione della festa di Yom Kippur, aveva preso d’assalto la sinagoga di Halle con esplosivi e armi da fuoco, il quale sarebbe un esempio eclatante di “radicalizzazione in rete”.

“L’antisemitismo è sempre stato un elemento in comune tra i diversi nemici della democrazia”, commenta da parte sua ancora Haldenwang, motivo per cui è necessario che “tutti affrontino il fenomeno con decisione, sia le strutture di sicurezza che la società nel suo insieme”. 

Vedi: Parte dell'Afd è antisemita. Lo dicono i servizi tedeschi
Fonte: estero agi


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