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Tlc: Ue punta a mercato meno frammentato a favore investimenti

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La Commissione europea ha presentato una serie di idee per riformare il frammentato mercato delle telecomunicazioni nell’Unione europea, con l’obiettivo di incoraggiare gli investimenti nello sviluppo della rete 5G, tra cui spicca una concorrenza più equa tra operatori e grandi piattaforme digitali.
Nello specifico, Bruxelles ha presentato un documento (un white paper) con diverse proposte su come realizzare l’investimento di 200 miliardi di euro di cui ritiene necessario l’Ue da qui al 2030 e non esclude che per realizzarlo una soluzione potrebbe essere la creazione di società di telecomunicazioni paneuropee.
Una delle richieste che aziende come Telefónica, Orange, Vodafone o Deutsche Telekom – presenti in molti paesi dell’Unione Europea – avanzano da anni. Tuttavia, l’esecutivo comunitario non ha offerto oggi alcuna soluzione concreta, dato che il documento deve costituire la base per una consultazione pubblica avviata oggi e che durerà fino al 30 giugno.
“Di per sé, il consolidamento transfrontaliero non è mai stato un problema dal punto di vista della concorrenza, a causa della dimensione nazionale dei mercati delle telecomunicazioni elettroniche nell’Ue”, afferma la Commissione nel suo documento. Tuttavia, ritiene che i vantaggi che le imprese potrebbero ottenere dalle fusioni paneuropee sono “limitati, a causa della persistenza di quadri normativi nazionali e della mancanza di un vero mercato unico”. “I mercati nazionali sono molto specifici ed è molto difficile per i teleoperatori realizzare economie di scala, anche se volessero un consolidamento transfrontaliero. La soluzione non è facile”, ha affermato la vicepresidente della Commissione europea per l’era digitale, Margrethe Vestager. Tuttavia ha sottolineato allo stesso tempo che la Commissione continuerà ad essere obbligata ad analizzare ogni futura fusione individualmente, per vedere come influenzerebbe la libera concorrenza.
Bruxelles ha anche proposto la creazione di regole simili per gli operatori di telecomunicazioni e le grandi piattaforme digitali che utilizzano parte delle reti che i primi hanno realizzato, al fine di ottenere una concorrenza più equa tra di loro.
D’altro canto la Commissione ha chiesto anche ai paesi dell’Unione europea di adottare misure per garantire la sicurezza delle infrastrutture contro il rischio di possibili attacchi. (AGI)
BRA