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Terme e centri benessere una babele di norme penalizza il settore.

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di Ettore Minniti*

Il Governo, da una parte propone il ‘bonus terme’ per rilanciare il turismo termale, dall’altra parte non fa chiarezza sulle norme anti-Covid per i centri benessere e spa.
Da ottobre il Bonus terme 2021, con 53 milioni di euro le risorse introdotte, con decreto del Ministro dello sviluppo economico 1° luglio 2021 è stata data attuazione al nuovo incentivo, previsto dall’articolo 29-bis del decreto-legge n. 104 del 2020, finalizzato a sostenere l’acquisto da parte dei cittadini di servizi termali presso gli stabilimenti termali accreditati, senza limiti di ISEE e senza limiti legati al nucleo familiare. Si tratta, in particolare, di un intervento che mira a sostenere un settore particolarmente colpito dall’emergenza Covid. Un solo bonus per ogni richiedente, che consiste in uno sconto del 100% sul prezzo d’acquisto dei servizi termali prescelti, fino a un massimo di 200,00 euro. Attenzione al click day sul sito internet del Mise per le prenotazioni per avere diritto al bonus, si rischia di perdere questa occasione.
Il Bonus terme è un’agevolazione di cui il cittadino può beneficiare prenotando i servizi termali di proprio interesse presso uno stabilimento termale prescelto.
Dall’altra parte, il Ministero della Salute, ha inviato i Carabinieri dei Nas per una campagna di controlli presso terme, centri benessere e spa per verificare il rispetto delle norme anti-Covid.
Le attività di controllo hanno interessato complessivamente 628 strutture e attività accertando irregolarità in 95 di esse, pari al 15% degli obiettivi ispezionati, delle quali 11 oggetto di provvedimenti di sospensione a causa di gravi carenze.
Cosa buona e giusta, con la salute non si scherza, purtroppo le norme non fanno chiarezza.
“È tutta una confusione, dice Ivana Pollicina, del Coordinamento Turismo di Confedercontribuenti, è vietato l’utilizzo della piscina interna, ma dai controlli dei Nas è emerso anche il divieto di utilizzare la zona umida ‘sauna e bagno turco’, ma effettivamente non è scritto da nessuna parte. Durante l’apertura abbiamo rispettato tutte le regole anti-Covid, con il contingentamento degli ingressi, la distanza interpersonale e tutte le altre norme stabilite dalle linee guida del Ministero. La spa della struttura ricettiva, di cui sono responsabile, ha lavorato solo due mesi e mezzo. Un mancato guadagno dell’80% rispetto all’anno scorso. La direzione ha deciso di chiudere, a causa di questa babele di norme; così è deprimente e sono dispiaciuta per le forze lavoro e le tante famiglie che su di esse fanno affidamento”.
Gli fa eco il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro: “Bene i controlli dei Carabinieri dei Nas sulla corretta attuazione delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, relative, in particolare, al mancato uso di dispositivi di protezione individuale e mascherine facciali, assenza delle operazioni di sanificazione periodica, di informazioni a favore delle utenze circa le norme di comportamento, di distanziamento interpersonale e di capienza massima negli ambienti e mancata valutazione del rischio epidemico all’interno delle strutture. Questo non vuol dire che il Governo non debba intervenire per tutelare le imprese che lavorano nel settore, facendo chiarezza sulle norme in atto che penalizzano il settore, già duramente provato dalla pandemia”.
Dal 1° luglio 2021, in zona gialla, “sono consentite le attività di piscine e centri natatori anche in impianti coperti”, sempre “in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento dello sport, norma estesa alle attività dei centri benessere in conformità alle linee guida adottate ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020”.
Le indicazioni contenute si applicano alle piscine termali pubbliche e finalizzate ad uso collettivo e ai centri benessere, “anche inseriti in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive, e alle diverse attività praticabili in tali strutture, collettive e individuali, quali massoterapia, idromassaggio, sauna, bagno turco”.
Difficile l’interpretazione delle norme in vigore sia da parte degli operatori che da parte di chi svolge funzioni di controllo. La Sicilia purtroppo si è colorata di giallo con sfumature arancione e tutto si complica.
*. Responsabile per il Turismo di Confercontribuenti