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Singapore: cucina Italia in mostra al FHA-Food & Beverage 2024

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L’Italia ha sfoderato tutti i suoi assi, dai grandi classici della gastronomia nazionale a curiose novità, come la “colata di gamberi”, una particolare salsa di crostacei. Il FHA-Food & Beverage 2024, la più grande fiera del Sud-Est asiatico per i professionisti del F&B ha aperto le porte il 23 aprile a Singapore. Al suo interno l’Agenzia ICE, attraverso l’Ufficio di Singapore e in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha organizzato un Punto Italia, The Italian Taste LAB, con dimostrazioni di cucina e masterclass a cura della Chef Tiziana Stefanelli, vincitrice della seconda edizione di Masterchef Italia, e un team di undici chef italiani residenti a Singapore, tra cui due stellati Michelin. Giorgio Calveri, Direttore dell’Ufficio ICE di Singapore, ha sottolineato che “la partecipazione italiana alla fiera è in continua crescita e rappresenta la più grossa presenza a livello europeo nel quadro della manifestazione asiatica. È un trampolino di lancio per tante aziende italiane, che avranno occasione di far meglio conoscere i loro straordinari prodotti anche attraverso le dimostrazioni culinarie che realizzeremo in questi quattro giorni. Quest’anno fa la sua comparsa anche l’organizzatore fieristico italiano Fiere di Parma, con uno sportello dedicato per promuovere le rinomate fiere italiane CIBUS e Tuttofood Milano che si tengono rispettivamente a Parma e Milano. Insomma, siamo qui anche per passare il testimone ai prossimi grandi eventi.”
Curiosare tra le 58 aziende italiane presenti in fiera è una festa per il palato, dall’olio extra vergine d’oliva al tartufo e ai formaggi. C’è anche la pinsa romana, inventata nel 2001 dall’azienda familiare di Corrado Di Marco a Guidonia Montecelio. “I nostri fatturati sono esplosi nel giro di cinque anni, con il 50% che viene dal mercato estero dove esportiamo in circa 70 paesi del mondo, soprattutto Europa e Nord America. Ora guardiamo all’Asia. Non è facile descrivere un prodotto che ha caratteristiche simili alla pizza ma ingredienti (farina di grano, soia e riso) e lavorazione diversi, per questo puntiamo molto anche sulla comunicazione ed educazione, cioè insegnano ad usare i nostri prodotti. Insomma, c’è molta curiosità” ha detto Debora Fanelli, Global Trade Marketing Manager. “L’Italia e la cucina italiana hanno una riconoscibilità forte e godono di grande prestigio. Ma si può fare di più” ha commentato Dante Brandi, ambasciatore d’Italia a Singapore e Brunei. “Non solo la cucina italiana, per le sue caratteristiche di sostenibilità e diversità bioculturale, è candidata all’inserimento nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco. Ma dobbiamo anche sottolineare l’importanza di strumenti legislativi che supportano l’Export italiano come gli accordi di libero scambio (Fta) dell’Unione europea già conclusi con due paesi dell’area, Singapore e Vietnam.” In particolare “l’accordo tra Ue e Singapore, oltre ad abbattere le barriere tariffarie per molte categorie merceologiche, tutela ben 37 denominazioni di origine italiane. Estendere questo tipo di accordi ad altri paesi ASEAN, anche a maggioranza musulmana, costituisce una opportunità. Le aziende italiane sono capaci di soddisfare esigenze diversificate, come quelle di una clientela Halal o Kosher. Nel settore dei vini, alcune etichette italiane si trovano addirittura più facilmente nel Sud-est asiatico che Italia. Insomma, c’è fiducia e ottimismo e l’ASEAN è un bacino di circa 640 milioni di abitanti, con popolazioni in rapida crescita” ha affermato. (AGI)