Type to search

Scienza: mamme scimpanzé giocano con la prole anche senza cibo

Share

Roma, 15 mar. – Le madri scimpanzé sono le principali compagne di gioco dei propri figli: non abbandonano l’attività del gioco nemmeno in situazioni critiche, come in assenza di cibo. Lo rivela uno studio guidato da Zarin Machanda, professore assistente di antropologia e biologia, e dal suo ex collaboratore post-dottorato Kris Sabbi, attualmente borsista in biologia evolutiva umana all’Università di Harvard, pubblicato su Current Biology. Il comportamento di gioco attuato delle mamme scimpanzé, che continua anche in situazioni di stress alimentare, assume un ruolo fondamentale nello sviluppo fisico e sociale dei loro piccoli. Utilizzando dieci anni di dati osservativi sugli scimpanzé selvatici, rilevati nel Parco nazionale di Kibale, in Uganda, i ricercatori hanno scoperto che, mentre gli adulti giocano spesso e i giovani scimpanzé giocano abbastanza, quando il cibo scarseggia gli adulti mettono da parte il gioco reciproco e si concentrano sulla sopravvivenza. Nel frattempo, però, le madri scimpanzé continuano a essere le principali compagne di gioco della prole, facendo il solletico, rincorrendosi e giocando all’aeroplano. Kibale è la foresta più densa di primati al mondo, con tredici specie che vi vivono, tra cui oltre 1.000 scimpanzé. I ricercatori hanno iniziato ad abituare gli scimpanzé alla presenza dell’uomo nel 1987. Nel corso dei decenni, le squadre di ricercatori hanno preso appunti dettagliati su quasi tutti i comportamenti osservabili, tra cui l’arrampicata, l’alimentazione, la toelettatura, il richiamo, l’aggressività e il gioco. Grazie al loro precedente lavoro, Machanda e Sabbi conoscevano la giocosità degli scimpanzé e hanno deciso di approfondire i modelli di comportamento ludico. Gli scienziati si aspettavano che le variazioni stagionali nella disponibilità di cibo avrebbero influenzato il tempo trascorso dagli scimpanzé adulti a giocare. Ad esempio, quando le scorte di frutta di qualità erano scarse, gli scimpanzé si concentravano sulla ricerca e sulla raccolta di fichi e foglie, mettendo da parte il gioco. Sorprendentemente, nonostante le madri degli scimpanzé avessero la stessa difficoltà nel trovare il cibo, hanno continuato a dedicare molto del loro tempo al gioco con la propria prole. “La ricerca sul gioco si collega allo sforzo di comprendere l’evoluzione della leadership tra gli scimpanzé”, ha detto Machanda. “Stavamo cercando di capire se gli scimpanzé avessero una sola via per la leadership, che si è sempre ipotizzata essere l’aggressività, o se il gioco e altri comportamenti costruissero più lati del carattere da renderli più o meno vincenti”, ha continuato Machanda. La pratica del gioco non è molto comune in natura, almeno tra gli animali adulti. I giovani mammiferi giocano spesso, ma per lo più tra di loro o a spese di un adulto esasperato e passivo. Fanno eccezione i delfini e le scimmie. La selezione naturale tende a sopprimere il gioco in favore della ricerca del cibo, della sorveglianza dei predatori e dell’accoppiamento.