Ai nastri di partenza la campagna elettorale dei quattro candidati governatori in Lombardia: Attilio Fontana (centrodestra), Pierfrancesco Majorino (centrosinistra), Letizia Moratti (Terzo Polo) e Mara Ghidorzi (Unione Popolare)
AGI – Primo confronto pubblico tra i quattro candidati governatori in Lombardia, in vista delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. La prima ‘tribuna elettorale’ è stata organizzata dal TgR ed è andata in onda su Rai 3 all’ora di pranzo. A sfidarsi, in risposte da un minuto a domanda, sono stati il governatore Attilio Fontana (ricandidato dal centrodestra), Pierfrancesco Majorino (centrosinistra e M5s), Letizia Moratti (Terzo Polo) e Mara Ghidorzi (Unione Popolare).
La polemica si è accesa in particolare sui temi della sanità e dei trasporti. Per quanto riguarda la prima, prendendo la parola Moratti ha rivendicato: “Sono stata chiamata in un momento di estrema criticità e ho portato la Regione Lombardia a diventare la prima per vaccinazioni” anticovid. A stretto giro la risposta ‘velenosa’ di Fontana che, invece, ha parlato della “grande campagna vaccinale realizzata grazie a Guido Bertolaso”.
Moratti ha poi aggiunto che “la riforma dovrà rafforzare la sanità territoriale e abbattere le liste di attesa”, questione, quest’ultima, “che prima di me non era stata presa in considerazione”. Insomma, “c’è tanto lavoro da fare”. Anche il governatore uscente conferma l’abbattimento delle liste d’attesa come priorità e aggiunge: “In futuro sicuramente la sanità avrà più attenzione al territorio, grazie alle risorse del Pnrr”.
Inoltre “nelle case di comunità si svolgeranno le vere prese in carico dei pazienti”, e “ritengo importante mantenere altissimo il livello dei nostri ospedali”. Da parte sua Majorino ha sottolineato che “è inaccettabile che si dica ai lombardi ‘se vuoi farti curare, paga’. E’ una giustizia intollerabile, perché ci sono delle eccellenze” nella sanità, ma non si è tutelato abbastanza l’interesse pubblico. Il programma più “radicale”, comunque, lo ha presentato Ghidorzi, secondo cui “la sanità deve tornare a essere pubblica, la salute non è una merce ma un bene comune”.
Sul trasporto pubblico, il bersaglio principale di Majorino e Moratti è stata Trenord, l’azienda che gestisce i treni regionali. Il candidato del centrosinistra ha sottolineato come Fontana e la stessa Moratti “non hanno fatto nulla fin qui, quando hanno governato”. Perché “una cura sul ferro per sostenere il trasporto pubblico, e siamo tutti d’accordo che si doveva realizzare, poteva partire prima. Come mai non si è riusciti in questi anni? Perché non si è toccata la scatola di Trenord? Quali interessi si stanno tutelando?”.
Per Majorino “i treni per i pendolari in Regione Lombardia non sono accettabili, chiediamo un sacrificio eccessivo” alle persone che tutti i giorni si spostano per lavorare. La risposta del governatore non si è fatta attendere: “Se non si è intervenuti sul ferro è perché Rfi, una società che fa riferimento a Ferrovie dello Stato, non è intervenuta. La rete appartiene a Rfi, quindi Majorino si dovrebbe vergognare perché i ‘suoi’ governi non hanno fatto fare un metro quadrato di trasporto su ferro”.
Insomma, il trasporto ferroviario “funziona se ci sono treni e linea efficienti. I treni li stiamo comprando, la linea dipende da Rfi, non da noi”. Per questo “abbiamo chiesto un intervento, Rfi ha riconosciuto la fatiscenza della linea e si sono impegnati a investire 14 miliardi. Per ora non hanno fatto niente, confidiamo nel ministro Salvini”. Secondo Moratti “Trenord è inefficiente, un servizio non degno della Lombardia. Noi abbiamo la proposta di mettere a bando il servizio”.
Ghidorzi, invece, ha ricordato che “la Lombardia è la regione più inquinata d’Italia. Il tema dei trasporti è fortemente collegato alla qualità dell’aria, per noi va disincentivato l’utilizzo del mezzo privato. Si può agire prevedendo un piano per un trasporto pubblico che sia integrato ed efficiente”.
Altro tema divisivo sono state le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Moratti, memore dell’esperienza dell’Expo milanese del 2015, ha chiesto che quell’evento sia “un esempio” anche per i Giochi che “in questo momento presentano ritardi rispetto a impianti e infrastrutture”.
Dunque “ci si deve dare rapidamente una mossa”. Dal canto suo, Majorino ha puntualizzato che sarebbe “uno scempio perdere l’occasione delle Olimpiadi”, ma bisogna farle “in modo sostenibile” guardando agli errori del passato, per evitarli.
Infine, Fontana ha rassicurato tutti: “Le Olimpiadi sono organizzate tramite una Fondazione, che si occupa della realizzazione dei Giochi, degli eventi sportivi, dell’accoglienza di turisti, e che sta realizzando il suo compito in maniera tempestiva. Ci sono opere pubbliche affidate a Regione Lombardia che sono nei tempi previsti; ce ne sono altre affidate a una società costituita dal governo, formata con un certo ritardo, ma che sta recuperando. Il commissario nominato dal governo garantisce che l’Olimpiade si realizzerà e sarà una grande Olimpiade”.