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Roma, riportata in Italia bambina ricoverata d’urgenza in Thailandia

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L’operazione di rimpatrio, richiesta dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, si è resa necessaria a seguito di un delicato intervento d’emergenza.È atterrato oggi, all’Aeroporto di Ciampino, il velivolo dell’Aeronautica Militare proveniente dalla Thailandia che ha riportato a Roma una bambina italiana ospedalizzata d’urgenza a Phuket, nei giorni scorsi, in conseguenza del manifestarsi di una complessa patologia. Lo rende noto la Farnesina in un comunicato. L’operazione di rimpatrio, richiesta dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, si è resa necessaria a seguito di un delicato intervento d’emergenza che ha stabilizzato le condizioni della bimba, ma richiedeva un rientro in sicurezza. Il Ministro Tajani, in accordo con la Presidenza del Consiglio, ha quindi favorito l’intervento dell’Aeronautica Militare con un volo dedicato necessario per garantire alla minore un trasferimento quanto più breve e meno invasivo possibile, alla luce del delicato quadro clinico e della giovanissima età della paziente.Sin dall’inizio di questa delicata vicenda, l’Ambasciata d’Italia a Bangkok, in stretto coordinamento con l’Unità per la Tutela degli Italiani all’estero della Farnesina, ha prestato ogni necessaria assistenza alla connazionale e ai suoi familiari, mantenendo stretti contatti con i congiunti e con l’ospedale italiano, nonché sensibilizzando le Autorità ospedaliere locali sull’importanza del caso e sulla necessità di un rapido rimpatrio sanitario. La bambina è stata immediatamente ricoverata in un presidio Clinico della Capitale.”Sono felice che sia tornata a casa e colgo l’occasione per formularle i miei migliori auguri”, ha detto in una nota è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.Il Vicepremier ha, inoltre, ringraziato il personale dell’Aeronautica Militare che ha gestito il rientro della connazionale, i funzionari della Farnesina e della Sede diplomatica per il lavoro svolto, sottolineando il “costante impegno del Governo italiano per la tutela dei nostri connazionali nel mondo”.