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Ridere fa bene: la positività travolgente di Pino Imperatore

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di Rosanna La Malfa


Umorista e giornalista. Ma chi è Pino imperatore? Raccontaci di te.

«Maschio, altezza 176 centimetri, peso 80 chilogrammi, occhi castani, capelli brizzolati (quei pochi che mi sono rimasti), aria da intellettuale (per via degli occhiali, forse), eterosessuale, orgogliosamente terrone (nonostante il luogo di nascita). Segni particolari: riso contagioso (così dicono). Va bene come riassunto di me o devo entrare in particolari piccanti?».


Va bene così, è più che esauriente. Quanto è importante l’Umorismo nella vita? Pirandello docet o basta una risata anche leggera e/o smodata?

«In generale, ridere fa bene. Però attenzione: quando si trasforma in scherno o derisione, l’ilarità diventa cattiveria e procura danni. La vera risata non può derivare da un’azione meccanica o da una volontà di dominio, ma deve identificarsi con una manifestazione dell’intelligenza tesa a migliorare le persone e a renderle più socievoli e cordiali».


Devo chiederti una cosa, ma forse è un tuo segreto. Dove trovi le immagini funny che pubblichi su Facebook o comunque qual è il criterio di ricerca?

«Sono notevolmente curioso, per cui ogni foto divertente o insolita cattura la mia attenzione. Ne posseggo un catalogo pressoché illimitato. Molte immagini le trovo sul web; altre sono frutto di miei scatti personali; altre ancora me le inviano i miei amici e i miei lettori. Il mondo offre spunti strepitosi. Se ne hai qualcuna simpatica anche tu, passamela, per piacere».


Lo farò. Ora vado a ritroso e tocco un tasto doloroso della tua vita: l’omicidio in un agguato di camorra del tuo amico e giornalista Giancarlo Siani nel 1985. Quanto ha inciso nella tua vita?

«All’inizio è stata un’esperienza lacerante. In seguito, dopo il dolore e la rabbia per la sua uccisione, mi sono ripromesso di seguire le sue orme e di agire in suo ricordo. Giancarlo continua a vivere dentro di me e in tutto ciò che scrivo. E la sua memoria è viva in tutte le persone che hanno un cuore puro».


Hai coordinato per il Comune di  Napoli vari interventi a difesa dell’ambiente e iniziative pubbliche di prevenzione di fenomeni illegali. La legalità come principio cardine di una società civile?

«Dovrebbe essere sempre così. Non può esserci civiltà senza legalità. L’inciviltà e l’illegalità conducono il mondo verso l’odio e la barbarie. Gli incivili e i criminali fanno schifo».


La tua attività di scrittore, molto ricca, è diretta a una vasta platea di lettori. Raccontaci come è nata e come si evolve.

«Fin da piccolo ho manifestato una innata voglia di scrivere, di narrare e inventare. Con l’attività giornalistica questa inclinazione si è accentuata. Poi sono arrivati i premi letterari, i primi libri umoristici, i romanzi, la notorietà, l’incoraggiamento di un gran numero di lettori. Ho fatto molta gavetta e ho ancora un mucchio di strada da percorrere per migliorarmi. Spero di continuare a lungo a divertirmi e a divertire».


Leggerezza non è superficialità, lo dico sempre. Sei felice?

«Molto. Se in questo momento mi venisse un colpo, morirei contento. Ovviamente, spero che il colpo mi arrivi il più tardi possibile. A proposito, hai qualcosa di metallico a portata di mano? Un ferro di cavallo, ad esempio…».


Te lo procuro subito…

«Grazie. Te ne sarò riconoscente in eterno. Dall’aldilà penserò a te».


È molto più comodo in taluni casi essere disfattisti e arrabbiati. La ricetta di Pino per una sana gioia… qual è?

«Amare. Comprendersi. Accettarsi. Aiutarsi a vicenda. E non prendersi troppo sul serio. Non possiamo sempre aspettarci che l’ironia ci arrivi dall’esterno, dagli altri; dobbiamo trovarla innanzitutto in noi stessi, sforzarci di manifestarla e offrirla in dono al prossimo. Ogni sorriso che regaliamo aiuta a sconfiggere l’egoismo e la solitudine».


 


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