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Pitagora e il NUMERO

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di Gianni De Iuliis

«Pare che anche costoro, che pensavano che principio fosse il numero, pensassero il principio sia come materia e sia come qualità accidentale e condizione delle cose che sono. Elementi del numero ponevano il pari e il dispari, l’uno pensato come infinito e l’altro come limitato; l’unità la consideravano derivante da entrambi (dicevano quindi che essa è pari e dispari); e dall’unità pensavano che nascesse il numero e che nei numeri consistesse, come ho detto, tutto il mondo. Altri Pitagorici dicevano che i princìpi sono dieci, quelli che secondo la serie son detti: limite e illimitato, dispari e pari, uno e molteplice, destro e sinistro, maschio e femmina, fermo e mosso, dritto e curvo, luce e tenebre, buono e cattivo, quadrato e rettangolare».

(Aristotele)

Le opposizioni che esistono in natura sono risolte dai pitagorici in opposizioni tra numeri. Pitagora (571-570 a.C –490 a.C.) distingue due macro categorie: i numeri pari e i numeri dispari. Entrambe derivano dal parimpari, o unità. Quindi tutto il reale è opposizione tra pari e dispari. In particolare il numero pari è un’entità illimitata (senza limite, senza termine, non compiuta), quello dispari limitata (terminata e compiuta). Di conseguenza tutto il relae deriva dall’unità, dal parimpari ed è successivamente diviso in due part: l’una compiuta (che corrisponde al numero dispari), l’altra incompiuta (che corrisponde al numero pari). Di seguito rappresentiamo graficamente le coppie di opposti, citate peraltro nel frammento aristotelico. Furono elaborate dieci opposizioni fondamentali che sono alla base del reale. Da una parte l’ordine, la forma, la perfezione, il bene; dall’altra il disordine, il caos, l’imperfezione, il male:

 

Tale caratteristica del pitagorismo è tipica del pensiero greco, cui si contrapporrà il pensiero cristiano.

Per il Cristianesimo l’Assoluto è illimitato, infinito. Pertanto ciò che è infinito e illimitato è perfetto, è ordine, è Bene.

Per il pensiero ellenico l’illimitato è associato all’incompiuto, all’indeterminato ed è quindi disordine, male, difettoso, elemento passivo; mentre ciò che è limitato e in genere ciò che è segnato da un limite è associato al determinato, al compiuto ed è quindi bene, ordine, perfezione, elemento attivo.

L’Universo per i pitagorici è l’eterno trionfo del bene sul male, della perfezione sull’imperfezione, dell’ordine sul disordine, della forma sul caos, del DISPARI SUL PARI.

(16. Continua)