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A Hong Kong sale la  tensione: lacrimogeni contro i manifestanti

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La polizia di Hong Kong ha fatto ricorso ai gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti pro-democrazia che si sono riuniti oggi per protestare contro la legge sulla sicurezza nazionale in attesa di approvazione da parte dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, e contro un’altra legge sull’inno nazionale.

Alcune centinaia di persone si sono riunite in due punti dell’isola di Hong Kong, Causeway Bay e Wan Chai. Un primo round di lacrimogeni è stato lanciato dagli agenti contro i manifestanti che stavano marciando verso Wan Chai, lungo la Hennessy Road, che collega i due punti di partenza delle manifestazioni di oggi, secondo le immagini diffuse dai media locali.

I manifestanti, almeno centinaia secondo le immagini diffuse dai media di Hong Kong, hanno intonato lo slogan “nessun rivoltoso, solo tirannia”, facendo riferimento a una delle richieste delle proteste dei mesi scorsi, quella di non essere qualificati come “rivoltosi” per non incorrere nel rischio di carcere fino a 10 anni.

Sul posto si trova anche la polizia di Hong Kong, che ha chiesto ai manifestanti di disperdersi e ha prelevato il vice presidente del People’s Power Party, l’attivista Tam Tak-chi. Un altro gruppo di persone si è radunato a Wan Chai, sempre sull’isola di Hong Kong, altro punto di partenza della marcia di oggi, dove si trovano agenti in tenuta anti-sommossa. 

La Cina non tollererà interferenze “da alcun Paese” nella questione di Hong Kong, che è una questione interna della Cina. L’avvertimento arriva dal ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, nel corso della conferenza stampa annuale a margine dei lavori dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, precisando che il governo è responsabile della sicurezza nazionale, in riferimento alla legge su Hong Kong che potrebbe essere approvata nei prossimi giorni dall’Anp.

Cina e Stati unti sono divise da “molti disaccordi”, ma questo non minerà la cooperazione bilaterale, ha aggiunto Wang, cheha assicurato che Pechino “rimane pronta a lavorare con” Washingtion sul principio di evitare lo scontro e difendendo la propria dignità.

La Cina, ha proseguito, intende “difendere la propria sovranità e integrità territoriale” e il proprio modello di sviluppo. Gli Usa devono smettere di nutrire la “pia illusione” di cambiarla Cina e di spingerla “sull’orlo di una nuova Guerra Fredda”. Cina e Stati Unti devono trovare un modo di “convivenza pacifica” e di cooperazione con differenti sistemi e culture, ha detto ancora. 

 

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Fonte: estero agi


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