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Navalny, Putin trattò il suo scambio fino all’ultimo

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E’ una ricostruzione giornalistica delle ultime ore di vita dell’oppositore del Cremlino. Dei russi arrestati in Occidente sarebbero stati la contropartita per la libertà di Aleksei Navalny

AGI – Il presidente russo Vladimir Putin ha discusso della possibilità di scambiare Aleksei Navalny con dei russi arrestati in Occidente poche ore prima della morte, in carcere, del celebre oppositore del Cremlino. Lo riferisce la testata Agenstvo, citando quattro fonti vicine ai negoziati. Secondo gli interlocutori della testata, circa quattro ore prima che apparissero le prime notizie sulla morte di Navalny, Putin ha avuto un incontro personale con l’uomo d’affari Roman Abramovich. Una delle fonti afferma che durante questo incontro il presidente ha concordato verbalmente lo scambio.
sua volta, il giornalista investigativo Hristo Grozev ritiene che il consenso del presidente sia stato solo una finzione. “Penso si sia trattato di una strategia di insabbiamento dei piani di omicidio, o una mossa strategica per portare i negoziati quasi alla fine, pensando che dal momento che la Germania ha accettato in linea di principio di rinunciare a Vadim Krasikov (il presunto 007 russo condannato all’ergastolo in Germania per l’omicidio di un esule georgiano che aveva combattuto in Cecenia), allora in assenza di Navalny sarebbero stati d’accordo a scambiarlo con un altro prigioniero, non cosi’ importante per Putin”, ha detto Grozev.
Un altro interlocutore di Agenstvo ha dato una valutazione simile sul presunto consenso di Putin. “Dopo aver appreso che l’Occidente era pronto a consegnare Krasikov alla Russia, Putin ha ordinato a sangue freddo l’omicidio di Navalny”, ha detto. Allo stesso tempo, una fonte vicina ad Abramovich ha invitato ad attendere i risultati delle indagini sulla morte di Navalny. Fonti di Agenstvo hanno parlato anche del processo di negoziazione che, secondo loro, sarebbe iniziato nella primavera del 2023. In estate, la Germania aveva espresso un accordo di principio per lo scambio di Navalny, ma a settembre i negoziati erano stati sospesi dopo la pubblicazione del Wall Street Journal, in cui si affermava che i funzionari occidentali avevano consentito che Navalny fosse incluso in un accordo.
I negoziati sono ripresi a dicembre, quando il politico è stato trasferito nella colonia penale oltre il circolo polare artico. Come scrive Agenstvo, la famiglia di Navalny ha poi convinto l’Occidente che erano iniziati i preparativi “per qualcosa di brutto”. Le fonti hanno anche riferito che durante i negoziati la Russia ha espresso la propria disponibilita’ a consegnare all’Occidente non solo Navalny, ma anche il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich e il marine americano in pensione Paul Whelan. Fonti affermano che in risposta, i Paesi occidentali erano pronti a estradare Krasikov.

DI Marta Allevato – fonte: AGI