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Migranti: decreto Piantedosi,nuovo alt dei giudici

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E tre. Dopo Brindisi e Crotone, anche il Tribunale di Ragusa ha ordinato di ‘liberare’ una nave umanitaria sottoposta a fermo amministrativo. A seguito dell’udienza del 27 marzo presso il tribunale di Ragusa, il giudice ha adesso disposto la sospensione del provvedimento per la Sea-Watch 5 che il 9 marzo era approdata a Pozzallo con 56 migranti soccorsi, riconoscendo come non vi sia stato, da parte della nave ong, alcun illecito. Era già accaduto il 19 marzo alla ‘Humanity1’ della Sos Humanity, tedesca come l’altra, che il 4 marzo era giunta a Crotone con 77 persone. E alla Ocean Viking di Sos Mediterranee, fermata il 9 febbraio dopo essere approdata a Brindisi con 261 migranti: decisione sospesa dal giudice il successivo 21 febbraio; il 27 marzo il tribunale si è dichiarato competente sul ricorso della ong contro il fermo e il 5 aprile il giudice deciderà se sollevare la questione di costituzionalità davanti alla Corte costituzionale: “Si tratta di un passo importante che pone l’attenzione sulle contraddizioni tra il Decreto Piantedosi e il diritto marittimo internazionale”, commenta l’ong, perché “a essere esaminato dal tribunale sarà il decreto stesso”. Resta ferma al porto di Reggio Calabria la ‘Sea Eye4’, della Sea Eye, che l’11 marzo si era vista formalizzare un blocco di 60 giorni, lo stop più lungo. Tornando a Ragusa e alla Sea Watch5, il giudice ha esaminato le prove presentate da Sea Watch concentrandosi sull’accusa mossa dalle autorità italiane secondo cui la nave avrebbe disatteso le indicazioni della motovedetta Fezzan della guardia costiera libica. Secondo quanto ricostruito dal giudice in questa fase preliminare del procedimento, la Sea Watch 5 “non può quindi essere accusata di avere ignorato le indicazioni ricevute”. La presenza della nave, viene inoltre riconosciuto, “non ha creato situazioni di pericolo”. Questa decisione “mostra nuovamente – per la ong – l’inesistenza delle accuse che vengono di volta in volta rivolte alle navi ong con l’unico scopo di bloccarle in porto. Il decreto Piantedosi che, in violazioni a norme ed obblighi imposti dal diritto internazionale, criminalizza l’operato delle navi delle organizzazioni non governative con accuse strumentali, sta venendo pian piano demolita dalla magistratura. Mentre la Sea-Watch 5 è rimasta bloccata per venti giorni nel porto di Siracusa, nel Mediterraneo Centrale – stando ai dati Oim – sono scomparse 145 persone. Solo nell’ultima settimana due neonati risultano dispersi a seguito dei naufragi al largo di Lampedusa”. (AGI)
RED