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M.O.: Dubai, al via confronto leader su futuro governance mondo

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“Dare forma al futuro della governance” globale. Questo lo slogan dell’undicesima edizione del World Governments Summit (WGS), il vertice mondiale dei governi ospitato dagli Emirati Arabi Uniti che negli anni si è imposto come piattaforma di dialogo e confronto sui temi di maggiore attualità, al pari del World Economic Forum di Davos.
Al Summit di Dubai, dal 12 al 14 febbraio, interverranno oltre 25 capi di Stato e di governo, i rappresentanti di 80 organizzazioni internazionali – incluso la direttrice del Fmi, Kristalina Georgieva, il presidente della Banca Mondiale, Ayay Banga, e Tedros Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – insieme a numerose personalità di spicco del mondo accademico, finanziario e imprenditoriale.
In tutto, circa 4 mila partecipanti e 120 delegazioni governative prenderanno parte a conferenze, dibattiti tematici e tavole rotonde incentrati sulle “sfide globali, attuali e future, per forgiare soluzioni per un futuro più sviluppato, prospero e sicuro in vari settori”, ha evidenziato l’agenzia di stampa emiratina Wam. I Paesi ospiti di quest’edizione – Qatar, Turchia e India – presenti a Dubai con corpose delegazioni ministeriali guidate dai rispettivi leader: il primo ministro e ministro degli Esteri Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, il presidente Recep Tayyip Erdogan, il premier Narendra Modi.
Saranno questi i tre Paesi chiamati, durante le sessioni di lavoro, a presentare le loro esperienze di governo e le migliori pratiche per accelerare sviluppo e crescita, in sintonia con lo spirito del forum.
Il WGS, lanciato per la prima volta nel 2013, sotto la guida del presidente emiratino, lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, nel giro di pochi anni è diventato una realtà di richiamo mondiale, una piattaforma privilegiata e aperta ai nuovi ‘Big’ del Pianeta, per promuovere partnership e rafforzare la cooperazione internazionale.
Tra i temi che saranno dibattuti nella due giorni figurano la sfida della salute globale e dello sviluppo sostenibile nonché le prospettive sul futuro dell’economia mondiale. Particolare attenzione sarà riservata ai temi dell’innovazione, dell’intelligenza artificiale e di come quest’ultima sta trasformando settori chiave per l’umanità.
Con gli incontri tematici e le numerose conferenze, sono in programma anche 23 riunioni ministeriali cui parteciperanno circa 300 rappresentanti governativi. “Il Summit – ha sottolineato Wam – rappresenta un momento cruciale per i governi e per le società che vogliono impegnarsi con la comunità globale nel plasmare il futuro” e “contribuire allo sviluppo di soluzioni innovative per rispondere alle sfide future”.
Lunedì, l’apertura dell’evento è affidata a Mohammed Abdullah Al Gergawi, ministro degli affari di Gabinetto degli Emirati Arabi Uniti e presidente del World Governments Summit. Seguirà l’intervento dell’economista tedesco Klaus Schwab, presidente e fondatore del World Economic Forum di Davos. In sessione plenaria, sempre nella giornata inaugurale, sono previsti, tra gli altri, gli interventi del Presidente del Ruanda, Paul Kagame, e del direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Ghebreyesus.
Successivamente si alterneranno sul palco del WGS, tra gli altri, i leader di Egitto, Libia, Albania, Indonesia, Turchia, Zimbabwe, Kenya e Iraq. A calamitare l’attenzione di un parterre super selezionato, saranno anche i numeri uno di multinazionali e di istituzioni finanziarie: tra tutti, il fondatore di ChatGPT, Sam Altman, il Ceo di Airbus, Guillaume Faury, e il Ceo dell’americana Gallup, Jon Clifton. Sono attesi anche l’ex premier britannico Tony Blair e il giornalista già conduttore di Fox News, Tucker Carlson, l’unico nel mondo Occidentale ad aver intervistato Vladimir Putin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. (AGI)