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M.O.: colloquio Meloni-Schlein, ok a Pd su cessate il fuoco

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Passa alla Camera la richiesta del Partito democratico al governo di impegnarsi in sede internazionale per “sostenere ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario” del conflitto in corso in Medio Oriente. Il passaggio della mozione dei dem è stato approvato con i voti delle opposizioni, il centrodestra si è astenuto dopo che il governo si era rimesso all’Aula. Approvate anche le mozioni della maggioranza e di Azione e alcuni impegni contenuti nei testi presentati dal Movimento 5 stelle – sull’apertura di corridoi umanitari e sulla liberazione degli ostaggi – e da Alleanza Verdi e sinistra, sulla convocazione di una conferenza di pace.
Prima dell’avvio della seduta dell’Aula di Montecitorio Elly Schlein, segretaria del Pd, aveva avuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Le ho chiesto un’iniziativa diplomatica e politica molto più forte e incisiva del governo”, ha detto dopo il voto Schlein conversando con i cronisti in Transatlantico. Sull’esito della conversazione con il premier la leader dem non si è sbilanciata: “Lo misureremo col tempo. A noi non interessano i derby interni ma ci interessa contribuire come Italia alla fine di questo conflitto e a un’iniziativa più forte dell’Ue per riuscire a raggiungere una conferenza di pace e una soluzione politica”.
Anche oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è tornato a definire la reazione israeliana a Gaza dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre “sproporzionata”. “Ci sono troppe vittime che non hanno nulla a che fare con Hamas”, ha detto intervenendo su Radio Uno aggiungendo che il governo di Netanyahu dovrebbe “evitare rappresaglie contro la popolazione civile palestinese. Bisogna puntare alla liberazione degli ostaggi”. Durissimo il giudizio su Hamas: “Sono le nuove Ss, la nuova Gestapo, forse anche peggio”, ha aggiunto il vice premier. “Quello di Hamas non è stato un attacco militare, ma una vera e propria carneficina”. Mentre il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, al 75esimo anniversario delle relezioni diplomatiche tra Italia e Israele, ha affermato: “Non siamo mai stati in disaccordo con Israele. L’azione del 7 ottobre di Hamas nasce dall’antisemitismo. Hanno filmato la ferocia. L’obiettivo era quello di cercare una reazione di Israele, tale da metterla in difficoltà. Vogliono isolare Israele dall’Occidente per annientarla”.
Sulla crisi a Gaza, la maggioranza, con la sua mozione, ha chiesto all’esecutivo di “promuovere, assieme all’Unione europea, al G7 e agli stati altri attori regionali, ogni sforzo diplomatico volto a trovare una soluzione politica del conflitto, assicurando che tutti gli ostaggi siano rilasciati immediatamente e incondizionatamente e che l’organizzazione terroristica Hamas non costituisca più una minaccia esistenziale per Israele”. Tra le richieste, anche quella che vengano assicurate le cure dei minori palestinesi e che si lavori in sede europea affinché la proposta italiana per una missione navale difensiva dell’Ue nel Mar Rosso possa essere approvata già nel corso del prossimo Consiglio Affari Esteri di febbraio. Per i partiti che sostengono Meloni, infine, la soluzione resta quella del ‘due popoli due Stati’. (AGI)
FRI