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“L’INFERNO DI CRISTALLO” CATASTROFICO KOLOSSAL HOLLYWOODIANO STASERA SU TV 2000

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Franco La Magna

Già a partire dai primi decenni del cinema la diversificazione delle opere filmiche comincia rapidamente a scomporsi in quel che sarà indicato come “genere cinematografico”, varietà che – con l’evoluzione del cinema – diverrà sempre più sofisticata, al punto da provocare la pubblicazione di un cospicuo numero di guide, veri e propri “stradari di celluloide” (oggi si direbbe del digitale), valide per un approccio sistematico allo studio della “settima arte”.

Ad uno di questi filoni, il “disaster movie” o genere catastrofico già apparso in epoca muta (e qui tra tutti basti ricordare “L’affondamento della Lusitania”, 1908) appartiene “L’inferno di cristallo” (1974, questa sera 21 gennaio su TV 2000, canale 28, alle 21,10) regia dell’inglese John Guillermin, vero e proprio esperto del genere, che mette insieme, come generalmente avviene per questa tipologia di film particolarmente costosa a causa degli effetti speciali, un cast stellare, Fred Astaire, Faye Dunaway, Paul Newman, Steve McQueen, William Holden, Jennifer Jones, tutti “vip” invitati alla inaugurazione del grattacielo più alto del mondo.

Un incendio improvvisamente scoppiato all’ottantesimo piano presto diffonde il panico e l’emergenza foriera di morte dà modo di cogliere la caratterialità dei vari personaggi, pencolante tra eroismi e vigliaccherie.

La metafora della torre di Babele – la stessa maledizione biblica che distrugge la torre colpisce anche il maestoso grattacielo (138 piani e oltre 500 metri d’altezza) e la “ybris” (la tracotanza e la superbia degli esseri umani che lo ha generato) – è qui fin troppo evidente.

Spettacolare kolossal hollywoodiano incassò al box office cifre da capogiro e rilanciò l’appannato filone del genere catastrofico. Costato 14 milioni di dollari incassò nel mondo intero dieci volte tanto.

Tratto da due romanzi riuscì a conquistare nel 1975, solo per citare alcuni dei riconoscimenti più importanti, ben tre Oscar (Miglior fotografia, Miglior montaggio, Miglior canzone) ed altre cinque candidature. Vinse anche tre Golden Globe, premi BAFTA e in Italia il David di Donatello.

Da vedere o rivedere. In catastrofica concorrenza “La tempesta perfetta” (2000) regia del tedesco Wolgang Petersen, naufragio di un peschereccio travolto nel 1991 dalla “tempesta perfetta).