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La gomma che misura la glicemia, il robot spaziale e i droni cacciatori di falde: alla Maker Faire è di scena il futuro

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Alla fiera degli artigiani digitali i prototipi che nei prossimi anni rivedremo riproposti in ambito commerciale, applicati nella vita di tutti i giorni

Il macchinario che misura la curva glicemica mente si mastica una gomma, il robot spaziale in grado di esplorare qualsiasi superficie anche lunare, i droni che si alzano in volo alla ricerca di nuove falde acquifere e le serre idroponiche dove coltivare il «cibo del futuro» come ortaggi nani: sono solo alcuni dei progetti esposti nel corso dell’undicesima edizione della Maker Faire, la fiera degli artigiani digitali organizzata dalla Camera di Commercio di Roma nei padiglioni della nuova Fiera in via Portuense.

Sono tutti prototipi che nei prossimi anni rivedremo riproposti in ambito commerciale, applicati nella vita di tutti i giorni. È il caso di Chewing, un progetto presentato da un team legato al Policlinico Gemelli: da una macchinetta i ricercatori applicano sei sensori alle guance della persona mentre mastica una gomma misurandone le caratteristiche metaboliche e i valori del suo picco glicemico e diabetico. In media la masticazione lenta è indice di buona salute.

Nel padiglione 3 si trovano stand legati al food del futuro come gli ortaggi nani, esposti da una società di Carsoli che collabora con agenzie di ricerca tecnologica come l’Enea di Roma: dagli scarti alimentari realizzano qualsiasi oggetto con la stampante 3d e in un container hanno realizzato la «farm factory», una serra di circa un metro dove crescono, senza acqua, piantine di piselli, pomodori, basilico, cime di rapa. È il cibo del futuro. Una serra del genere si può replicare in situazioni di crisi ed emergenza, dove manca l’acqua: gli ortaggi sono nani ma si riproducono in poche ore nonostante l’assenza di acqua.

Che però rimane l’elemento vitale: ecco nel prossimo stand Hydrohunter, drone che si alza in volo alla scoperta di falde acquifere ipogee: sarà messo in commercio e aiuterà piccoli contadini, enti di ricerca e associazioni che si occupano di aiuti umanitari. Poco lontano ci sono i ricercatori di Canopies, progetto Ue di cui è capofila l’università Roma Tre: il team ha sviluppato un robot in grado di raccogliere l’uva distinguendo i rami buoni a quelli malati.

Nel padiglione 4 sono invece molti gli stand dedicati allo spazio: il Sapienza Space team presenta l’ultima edizione del loro «rover», un robot esploratore capace di simulare una missione spaziale dal lancio in bassa quota, dispiegamento della sonda, fase di esplorazione e ritorno alla base. I campi di applicazione sono infiniti: questi rover possono essere usati anche per esplorare superfici impervie in qualsiasi emergenza, dai terremoti alle inondazioni. «Questa edizione ci fa capire che l’innovazione tecnologica è sempre più partecipata da famiglie, bambini e adulti: questi dispositivi digitali fanno sempre più parte della vita quotidiana di tutti noi e dobbiamo solo favorirne e incrementarne lo sviluppo», spiega Lorenzo Tagliavanti presidente della Camera di Commercio di Roma.

 

di Salvatore Giuffrida – fonte: https://roma.repubblica.it/