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Intesa Sanpaolo rilancia l'offerta su Ubi 

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AGI – Intesa Sanpaolo rilancia nell’ambito dell’ops lanciata su Ubi Banca, offrendo anche una componente in denaro pari a 0,57 euro per azione apportata. Poichè l’obiettivo, spiega una nota, è “generare benefici per tutti gli stakeholder dei due gruppi e di rafforzare al contempo il supporto all’economia reale e sociale dell’Italia” la banca ha deciso di rivedere il corrispettivo “tenendo in considerazione la difficile situazione del territorio in cui si concentrano gli azionisti retail e più in generale gli stakeholder di Ubi- come noto, duramente colpito dalla pandemia da COVID-19 – e di non aggravarla ulteriormente con effetti divisivi, seppure non intenzi1onali, che si possano ingenerare tra stakeholder favorevoli e contrari all’Offerta”.

Il corrispettivo in denaro su aggiunge al rapporto di 1,7 azioni Intesa ogni azione Ubi conferita e incorpora un premio del 44,7% rispetto al prezzo dell’azione Ubi registrato il 14 febbraio 2020. In caso di adesione integrale all’offerta, il corrispettivo in denaro ricevuto dagli azionisti è quantificabile in circa 80 milioni di euro per le fondazioni a sostegno delle erogazioni alle comunità locali, e a circa 310 milioni di euro per le famiglie e gli imprenditori del territorio. 

Messina, anche se offerta aumenta confermati obiettivi

Anche con l’aggiunta di una componente in contanti nell’ops su Ubi Banca, Intesa Sanpaolo “preserva pienamente la capacità reddituale e la solidità patrimoniale” e conferma “tutti i principali obiettivi del progetto”. A dirlo l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Fra i target dell’istituto ci sono raggiungere un utile netto non inferiore a 5 miliardi di euro già nel 2022, distribuire ai propri azionisti dividendi elevati e sostenibili, accelerare la riduzione dei crediti deteriorati senza costi per gli azionisti e confermare una elevata solidità patrimoniale, con un common equity ratio previsto a un livello superiore al 13%, ricorda il banchiere

Per Messina con l’Ops si darà vita a una realtà con un rapporto più saldo con “gli imprenditori, situati in una delle aree con maggior potenzialità di sviluppo, di creazione di occupazione, di capacità di competere a livello internazionale e base stabile e preziosa dell’azionariato e della storia di Ubi”, con le Fondazioni di Cuneo e Pavia, “dotate di capitali stabili e pazienti” e con “gli investitori istituzionali il cui convinto sostegno ai progetti di Intesa Sanpaolo rappresenta uno dei pilastri alla base del posizionamento della nostra banca ai vertici europei del settore bancario”.

“Forti del nostro ruolo di motore dell’economia reale e sociale, abbiamo voluto dare massima attenzione alla difficile situazione di queste comunità, anche nell’ottica di evitare effetti divisivi, seppure non intenzionali, venutisi a creare tra stakeholder che si sono dichiarati, anche in fasi più recenti, favorevoli all’Offerta rispetto a chi si è espresso in maniera contraria”, ha aggiunto l’ad di Intesa spiegando il rilancio. “La decisione assunta renderà pertanto possibile – in una fase di seria difficoltà economica e sociale, particolarmente pronunciata nei territori di riferimento di Ubi – destinare liquidità a famiglie, imprese, enti e Fondazioni azioniste”, conclude Messina

Vedi: Intesa Sanpaolo rilancia l'offerta su Ubi 
Fonte: economia agi


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