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Il 'Piano b' di Michel dopo la rottura tra Italia e Olanda

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AGI – Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel sta lavorando a una serie di proposte per avvicinare le posizioni e cercare di arrivare a un accordo tra i leader. Secondo quanto si apprende a Bruxelles una proposta riguarda la governance del Recovery Fund e andrebbe incontro alle richieste dell’Olanda: nella nuova versione che Michel ha sottoposto ai capi di Stato e di governo le decisioni sui finanziamenti del Recovery sarebbero interrotte se non ci fosse un consenso tra i governi e la questione tornerebbe al tavolo del Consiglio. Michel starebbe discutendo con i leader anche una revisione dell’assegnazione dei fondi del Recovery. Dopo che questi nodi saranno sciolti, si apprende da altre fonti, Michel dovrebbe presentare una nuova bozza negoziale.

Secondo quanto emerge la nuova proposta di Michel che prevede che la richiesta di attivare un ‘freno di emergenza’ per bloccare i finanziamenti del Recovery ad uno Stato membro possa essere attivata da un certo numero di paesi, non sarebbe stata accettata dall’Olanda. L’Aia starebbe insistendo affinché la possibilità di bloccare i fondi possa essere richiesta anche solo da un paese e poi tornare in discussione in Consiglio cui spetterebbe il compito di decidere.

Per Conte la proposta del primo ministro olandese Mark Rutte sulla governance del ‘Next generation Ue’, è “incompatibile con i Trattati e impraticabile sul piano politico”. Secondo quanto viene riferito, durante il Consiglio europeo, il premier ha fatto un intervento “molto forte e articolato sul piano giuridico”. Ma l’olandese ha mantenuto il punto. Da fonti ufficiali olandesi si apprende che Rutte ha spiegato in questi termini la rigorosa posizione del suo Paese: “Questa è una situazione eccezionale che richiede una solidarietà eccezionale e soluzioni eccezionali”.

Sul braccio di ferro è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ospite del Tg di La7: “La nostra linea rossa è che il Recovery Fund deve essere adeguato alla sfida, servono risorse significative con eurobond e utilizzate sulla base del metodo comunitario, e non con veti di Paesi membri verso altri, questo sarebbe improprio”.  “Questa è una linea rossa, non passerà mai l’unanimità sull’esborso di singole tranche”, ha detto Gualtieri. 

Intanto, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz irrigidisce la posizione di paese “frugale” ribadendo via Twitter il suo rifiuto della proposta di un recovery fund che preveda sussidi agli stati per 500 miliardi. In piena riunione del Consiglio europeo Kurz ha “twittato”: “La nostra richiesta principale è che non ci possa essere una condivisione del debito a lungo termine. Certamente vogliamo mostrare solidarieta’, ma abbiamo anche in mente gli interessi dei contribuenti austriaci. La nostra posizione e’ che rifiutiamo molto chiaramente l’attuale proposta per il recovery fund che prevede 500 miliardi in sussidi”. 

 

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Fonte: estero agi


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