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Giustizia: al via da oggi 3 giorni sciopero avvocati penalisti

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Avvocati penalisti, da oggi e fino a venerdì, in sciopero: una protesta che coinciderà, nel suo giorno conclusivo, con l’inaugurazione dell’Anno giudiziario organizzato dall’Unione delle Camere penali a Roma per le giornate di venerdì 9 e sabato 10 febbraio.
Nella delibera del 25 gennaio scorso con cui l’Ucpi ha proclamato i 3 giorni di astensione dalle udienze, pur prendendo atto di “importanti segnali di attenzione del Governo verso quelli che sono da sempre obiettivi propugnati dall’Unione delle Camere Penali Italiane, quali il ripristino della prescrizione sostanziale, ovvero gli ulteriori interventi in materia penale con l’abrogazione dell’abuso di ufficio e la ridefinizione della fattispecie di traffico di influenze”, i penalisti rilevano che “resta contraddittorio il percorso sin da subito intrapreso della iperproduzione di nuove fattispecie di reato, in direzione opposta alla realizzazione di un diritto penale minimo” e che, anche in materia di intercettazioni, “sebbene sia certamente apprezzabile l’aver finalmente dato seguito ad una risalente richiesta di Ucpi a tutela della riservatezza delle comunicazioni fra difensore e il proprio assistito”, “non può non rilevarsi che se da un lato si afferma di voler contenere l’abuso dello strumento intercettativo, dall’altro si è provveduto ad un abnorme ed irragionevole allargamento del suo utilizzo a tutti i reati laddove siano aggravati dall’articolo 416-bis cp e dunque al di fuori del ricorrere di fenomeni di ‘criminalità organizzata’, emergendo dunque anche in questa materia l’urgente necessità di un intervento più organico di riforma”.
Quindi, “in assenza di una risposta sollecita e chiara” sulle “emergenze” inerenti, in particolare, “lo stato del processo penale e le condizioni del carcere nel nostro Paese, fenomeni che entrambi colpiscono al cuore i principi della Costituzione, il diritto di difesa e la dignità stessa delle persone private della libertà personale”, l’Unione delle Camere penali afferma di non poter “non assumere legittime iniziative volte ad impedire l’attestazione di irrevocabilità su sentenze ingiuste e la susseguente esecuzione di condanne a pene detentive di persone a cui non è stato consentito accedere ad un successivo grado di giudizio”. E ancora: è “ferma” la posizione” dei penalisti nel chiedere al Governo di adottare “con urgenza” misure “immediate” per “rimediare all’ingravescente fenomeno del sovraffollamento anche attraverso l’adozione di provvedimenti di clemenza generalizzata quali l’amnistia e l’indulto”, nonché per un “intervento ampio ed organico che recuperi la finalità rieducativa delle pene”, incrementando l’accesso a “ogni forma di sanzione alternativa”. Infine va messa in campo, conclude l’Ucpi rivolgendosi al Governo, “ogni energia ed ogni risorsa al fine di affrontare con efficacia il terribile fenomeno dei suicidi non essendo più tollerabile che coloro che sono nella esclusiva responsabilità dello Stato, giovani e meno giovani, sottoposti a custodia cautelare e condannati definitivi, non vedano le loro vite oggetto di adeguata cura e di salvaguardia”. (AGI)