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Giulia Bolcato, Barbara Strozzi grande cantautrice barocca

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di Luciano Fioramonti)

”Barbara Strozzi è una personalità unica del panorama musicale del Seicento veneziano, una compositrice e cantante di grande spicco inserita a pieno nel contesto veneziano in un epoca in cui la città era il riferimento culturale per il teatro musicale e la composizione strumentale e vocale”.

Giulia Bolcato, soprano vicentino giovane ma già molto apprezzata appunto nel repertorio barocco, dedica il suo primo disco solistico ‘Arie per voce sola’ uscito in questi giorni in Italia per la etichetta Arion alla musicista con l’ esecuzione l’ integrale dell’ Opera 8.
”Nessuno aveva pensato alla registrazione completa – dice all’ ANSA – e mi è sembrato giusto darle il risalto che merita. In un epoca in cui la donna non aveva grandi opportunità, trascurata o messa in ombra a livello musicale, è riuscita a pubblicare ben otto opere. A Venezia ha aperto una strada”. Figlia illegittima e priva di doveri sociali, Barbara nacque nella casa dell’intellettuale Giulio Strozzi, membro dell’Accademia degli Incogniti, cenacolo libertino che coltivava un gusto letterario anticonformista e scabroso e posizioni oscillanti tra misoginia e proto-femminismo. Giulio amava la figlia e ne sostenne il talento, facendola studiare con Francesco Cavalli. La musicista, tra le prime cantautrici della storia, però nonostante il successo è rimasta associata alla figura della ‘cortigiana’ perchè all’ epoca, come scriveva l’Aretino, «il sonare è da donna vana et leggera”. ”Invece – rimarca Giulia Bolcato – in un contesto prevalentemente maschile dimostra come compositrice un talento fuori dal comune creando opere di grande intensità emotiva”.
La musica barocca può fare breccia nei giovani? ”Ho 30 anni – osserva Bolcato – e trovo che far parte d questo mondo che studio sia bellissimo. I testi e la musica di Barbara Strozzi li ritroviamo nella musica di oggi, argomenti trasversali che parlano di amore e di sfide senza genere. A volte con testi molto complessi che sciolti nella loro tradizione sono davvero attuali. Parole diverse ma con significato contemporaneo”. Come giudica l’ attenzione che negli ultimi anni ha portato alla ribalta la produzione di musiciste e compositrici del passato? ”Finalmente la creatività e il talento non sono più limitati al genere. Autrici e artiste rimaste in ombra vengono riscoperte.
C’ è la volontà di dare valore a personalità diverse, senza limiti di genere, condizionate per molto tempo da fattori sociali e culturali”. Oggi è ancora difficile per le donne affermarsi nella musica? ”Qualcosa si sta muovendo ma è una lotta continua che sta a noi continuare per trovare lo spazio e lasciare una traccia a chi poi dovrà continuare su questa strada. C’ è ancora molto lavoro da fare”.
La pubblicazione del doppio album con il Remer Ensemble cade in una fase di grandi impegni per Giulia Bolcato. Lo scorso fine settimana è stata Sybil nel Dorian Gray messo in scena a Bolzano. A giugno sarà alla Fenice di Venezia per interpretare Echo nell’ Ariadne auf Naxos di Richard Strauss e al Festival Monteverdi di Cremona. Poi ha in agenda esibizioni a Ginevra, Losanna, Genova e in Francia.

Fonte: ANSA