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Genchi rivela: "La Barbera e quelle armi manipolate del pentito"

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(Adnkronos) – (dall’inviata Elvira Terranova) – La rivelazione arriva a inizio udienza quando, per la prima volta, Gioacchino Genchi, ex vicequestore aggiunto della Questura di Palermo, per un periodo stretto collaboratore di Arnaldo La Barbera, e oggi avvocato penalista, ricorda un retroscena inedito, mai raccontato fino ad oggi. Un episodio che sarebbe avvenuto nel 1989, dopo l’arresto del pentito di mafia Totuccio Contorno, che era tornato a sparare e fu accusato, da una lettera anonima inviata all’epoca all’Alto Commissariato antimafia, di essere un ‘killer di Stato’. “Mi ricordo che La Barbera mi parlò di armi portate a Ostia, riempite di sabbia – racconta oggi Genchi – fecero sparare le pistole con la sabbia per alterare le macro e micro striature della canna dell’arma affinché poi non vi fosse possibile corrispondenza con gli esiti balistici delle ogive che erano state rinvenute sui cadavere dei diversi omicidi che erano stati consumati prima della cattura di Contorno”. Insomma, una vera propria operazione di manipolazione per far sì che le armi trovate a Contorno venissero modificate. Dichiarazioni mai fatte prima di ora. “Le armi sarebbero state portate a Roma per fare le perizie balistiche”, dice Genchi rispondendo poi, dopo il controesame, al giudice a latere che si mostra interessato all’episodio inedito, e gli chiede perché proprio a Ostia. “Per scongiurare ogni ipotesi, mi disse La Barbera”, spiega ancora l’ex poliziotto. Un modo per coprire un ‘killer di Stato’? Un giallo che si infittisce.
Source: Adnkronos


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