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Fisco: rottamazione quater, entro 31 marzo o 4 rate 2024

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Il pacchetto di emendamenti del governo al decreto milleproroghe all’esame delle Commissioni Affari costituzionali e bilancio della Camera riguarda anche il tema fiscale e in particolar modo il ravvedimento speciale per le violazioni sulle dichiarazioni dell’anno di imposta 2022 e la rottamazione delle cartelle esattoriali.
La norma stabilisce che possono usufruire del ravvedimento speciale disciplinato dall’articolo 1, commi da 174 a 178, della legge 29 dicembre 2022 n.197 coloro che abbiano commesso le violazioni” relativamente al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022. A tal fine il versamento delle somme dovute è da effettuarsi in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2024 oppure in quattro rate trimestrali di pari importo. Aventi le seguenti scadenze: 31 marzo 2024, 30 giugno 2024, 30 settembre 2024 e 20 dicembre 2024. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 2 per cento. La disposizione prevede inoltre che il perfezionamento della regolarizzazione avvenga con il versamento dell’intera somma dovuta, ovvero della prima rata, entro il 31 marzo 2024 e con la rimozione delle irregolarità od emissioni. Il mancato pagamento, in tutto o in parte, di una delle rate successive alla prima entro il termine di pagamento della rata successiva comporta la decadenza dal beneficio della rateazione e l’iscrizione a ruolo degli importi ancora dovuti e della sanzione” prevista. Nella relazione tecnica si sottolinea che la disposizione intende stimolare il meccanismo del ravvedimento, in chiave di miglioramento della spontanea compliance rispetto alle imposte autoliquidate dai contribuenti relativamente all’anno d’imposta 2022. Nel 2022 i contribuenti hanno ravveduto – mediante il ravvedimento ‘ordinario’ – errori e omissioni per 1.212 milioni di euro, riferibili a differenti periodi d’imposta, dichiarando errori e/o omissioni commesse in dichiarazione con il conseguente versamento della maggior imposta dovuta e le relative sanzioni. Per il 2024 si stima un possibile aumento del 10% del ricorso al ravvedimento speciale. La norma, sottolinea il testo, non determina una diminuzione dei controlli da parte di Agenzia delle Entrate. (AGI).
GIL/MAN