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FILOSOFIA : l’esperienza

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Tendo la mano intorno a me. Afferro una ciliegia, mi impatta sul tatto. Apro gli occhi e mi è rossa. Avvicinandola il profumo mi inebria. La mordo: succhi si sprigionano in bocca, è fresca rotondità. Ho appena ingerito in me degli oggetti esterni, divenuti ora la mia esperienza soggettiva. L’esperienza soggettiva è la propria immediata esperienza delle cose e noi esperiamo cose solo quando le proviamo in noi stessi, in propria esperienza interna: si ha immediata esperienza solo di ciò che si percepisce internamente in se stessi, e ciò che si percepisce internamente consta anche dei valori, interiorizzati in sé, dell’oggetto percepito.

Fra i vari oggetti percepibili ne conosciamo di tre tipi: meccanici; istintivi; mentali. Da cui si danno, rispettivamente, tre differenti soggetti:

  • Se è un oggetto meccanico è un soggetto reagente;
  • Se è un oggetto istintivo è un soggetto vivente;
  • Se è un oggetto mentale è un soggetto pensante.

Si dice oggetto o soggetto relativamente al ruolo che ha nella narrazione; come in una frase: ciò che prima è soggetto e l’altro oggetto, può ora essere invertito a seconda del tipo di narrazione; es. il mio Amore ha mangiato l’insalata, l’insalata è stata mangiata dal mio Amore. Invece rimane invariato, da qualunque punto di vista narrativo: l’oggetto tende al generale, il soggetto al particolare. Ove ogni genere è di un particolare come ogni particolare è di un genere1, così da non poter mai avere a che fare con soggetti e oggetti sciolti fra loro; e ciò è valido all’infinito: nel punto esatto in cui accade l’infinito il soggetto è assolutamente tutto l’oggetto esistente e l’oggetto è assolutamente soggetto solo a se stesso; cioè all’infinito soggetto e oggetto coincidono mentre relativamente possono essere invertiti.

Se in generale ogni oggetto può essere espresso come particolare soggetto e viceversa, allora qualsivoglia esperienza soggettiva non sarà mai scevra dell’oggetto per cui si dà, e non esisterà alcuna esperienza di oggetti in generale che non sia riferibile a quel particolare soggetto esperente. Si dice: nessuna esperienza soggettiva può darsi senza l’oggetto esperito; fosse pure esperienza di sé (in virtù del fatto che ogni soggetto è un particolare oggetto)! Cioè niuno soggetto può darsi senza oggetto. Anche perché se l’oggetto non fosse, l’esperienza soggettiva oggettivamente non sarebbe. Da cui si ripete l’analitica inscindibile dell’esperienza: nessun soggetto può avere esperienza senza l’oggetto esperito.

In sintesi ogni esperienza soggettiva è piena dei valori oggettuali interiorizzati in sé, esattamente include nella propria esperienza interna i valori dell’oggetto esperito, o parte di essi. Tale che: dire “esperienza soggettiva” significa dire “avere esperienza dell’oggetto”.

 

Di  Vito J. Ceravolo fonte@ filosofiaenuovisentieri.com/