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Estate mitologica. EROS

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di Gianni De Iuliis

 

(Parte prima)

Bisogna distinguere, riguardo a tale mito, un Eros prima di Platone e un Eros dopo Platone.

Prima di Platone

Eros appare sotto diverse forme. Nelle prime fonti è una delle divinità primordiali coinvolte nella venuta all’essere nel cosmo. Ma nelle fonti successive, Eros è rappresentato come il figlio di Afrodite, i cui maliziosi interventi negli affari di dei e mortali fanno sì che si formino legami di amore, spesso illecitamente.

Secondo Esiodo Eros (il dio dell’amore) fu il quarto dio ad essere creato, dopo il Caos, Gaia (la Terra) e il Tartaro (l’Abisso o gli Inferi). Omero non menziona Eros. Tuttavia, Parmenide, uno dei filosofi presocratici, fa di Eros il primo di tutti gli dei a nascere.

Nei miti successivi era il figlio delle divinità Afrodite e Ares, ed era associato con l’atletismo, con statue erette nei gymnasia ed era spesso considerato il protettore dell’amore omosessuale tra gli uomini. Eros è stato spesso raffigurato come colui che porta una lira o un arco e una freccia. Era anche raffigurato accompagnato da delfini, flauti, galli, rose e torce.

La prima apparizione della nozione di Eros è nelle opere attribuite ad Omero. In tale contesto Eros non è personificato, ma è un principio divino che provoca un irrefrenabile desiderio fisico, come quello vissuto da Paride nei confronti di Elena.