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Cosa scrivono gli altri ( Corriere del Mezzogiorno -LE DOSI DI MISERIA E NOBILTÀ)

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Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

di Dionisio Ciccarese

La malattia è grave, ma il coronavirus c’entra fino a un certo punto. I sintomi sono abuso di potere, arroganza, ipocrisia, noncuranza, disprezzo e, diciamolo, in questo caso, anche una buona dose di fifa. Se volete una sola parola, chiamatela strafottenza. Le avvisaglie di quel che viene denunciato si erano presentate quando il piano vaccinale aveva spalancato le sue porte a maestranze e titolari delle aziende che hanno realizzato l’ormai tristemente noto ospedale Covid in Fiera. Sì, quello che è costato il doppio di quanto previsto e che, inaugurato dopo 45 giorni (il 16 gennaio), non ha ancora accolto un solo paziente, rimanendo al centro di dispute sindacali. Come se la malattia potesse essere trasmessa da cavi elettrici e materassi.

La bomba l’ha fatta scoppiare l’onorevole Marco Lacarra, deputato e segretario regionale del Pd che, sulla sua pagina Facebook, ha denunciato «gravissime crepe nel piano vaccinale e in particolare di fatti gravissimi accaduti qui in Puglia». Il clamore, parliamoci chiaro, è venuto, più che dai contenuti (gravi), dal fatto che l’attacco di Lacarra alla gestione del piano regionale sia stato considerato una sorta di fuoco amico. Il che ha dato la stura alla schiera di retroscenisti di cui vantiamo una discreta dotazione anche dalle nostre parti. Ne è nato il solito balletto. Inchiesta aperta dal nucleo regionale e subitanea precisazione del coordinatore, l’avvocato Antonio La Scala.

Il quale ha bollato la denuncia come non circostanziata. Repentina la replica di Lacarra che si è detto pronto a riferire direttamente a La Scala (e non a un ispettore del suo Nucleo) e ora anche alla Procura i contenuti della sua denuncia. Alla fine la scena se l’è presa Emiliano con il registro da similgiacobino che gli è consono, provando a spostare l’attenzione dai contenuti della denuncia a una nuova competizione tra Nord e Sud, dando in pasto al pubblico una sperequazione nel numero di vaccini assegnati. Per evitare guerre di religione vale la pena di segnalare che la Puglia è ottava per numero di residenti e nona per numero di vaccini assegnati. Quanto agli abusi da consumato ex pubblico ministero, in un batter di ciglia, ha derubricato tutto, definendo generosamente «furbetti» coloro che hanno scavalcato la fila. Con una postilla che è tutto un programma: saranno

puniti anche se si trattasse di pochi casi. Come se abusi e reati si pesassero un tanto al chilo e come se fossimo in un qualsiasi supermercato dove qualcuno si avvantaggia di un paio di posti.

Per fortuna la medaglia ha sempre due facce. A quella miserabile di chi abusa della propria posizione (ed è avvilente per noi apprendere che ci sarebbe nell’elenco anche qualche giornalista), si oppone quella nobile di chi si distingue per gesti di amore e di solidarietà. Ci sono tra i nostri vecchietti (gli stessi che in molto casi con le loro pensioni e i loro risparmi stanno sostenendo intere famiglie) che «se solo si potesse», vorrebbero cedere le loro dosi a persone più giovani. Un altruismo che rappresenta un esempio per tutti noi, al pari di chi, in un anno di pandemia, detto senza enfasi, non ha mai smesso di correre in soccorso dei più deboli anche soltanto con una coperta, un farmaco o un pacco di alimenti. È la vita reale. Una vita così lontana da quella di una dirigenza politica che ha la fortuna di agire in un’epoca di frammentazione delle classi sociali e di polverizzazione della protesta (paradossalmente grazie anche ai social). Se non fosse così, onore e dimissioni sarebbero parole ancora pregne di significato.