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…Come Oggi 18 gennaio 1919. Iniziano i lavori della Conferenza di pace a Parigi

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di Giulio Pappa

Il 18 gennaio 1919, nella reggia di Versailles, prendono avvio i lavori della conferenza di pace per porre fine alla Grande Guerra che aveva provocato milioni di vittime tra la metà del 1914 e la fine del 1918.

I paesi vincitori ridisegnano l’Europa

Gli Alleati, composti dalla Gran Bretagna, la Francia, l’Italia (che fino all’inizio delle ostilità si trovava nel blocco opposto), gli Stati Uniti e altre nazioni del mondo, ridefiniscono l’ordine mondiale anche grazie al totale collasso degli Imperi Centrali di Germania, Austria-Ungheria e dell’Impero Ottomano.

Gli Alleati sono divisi nell’atteggiamento da adottare nei confronti dei paesi sconfitti tra una linea dura, fortemente caldeggiata dalla Francia rappresentata dal primo ministro francese Clemenceau, e una linea più morbida invece sostenuta dal presidente americano Wilson.

Prevale la posizione francese con il beneplacito della Gran Bretagna nel punire la Germania in quanto ritenuta unica responsabile della guerra e che viene costretta a ripagare una spropositata somma di denaro come risarcimento.

I Trattati scaturiti dalla Conferenza di Pace

Durante la Conferenza di Parigi vengono stilati cinque diversi trattati:

Tramite il trattato di Versailles la Germania viene costretta a cedere ampie parti del suo territorio orientale per formare la neonata Polonia con il tanto conteso sbocco al mare tramite il territorio libero di Danzica sul Mar Baltico. Inoltre, la regione dell’Alsazia-Lorena viene restituita alla Francia dopo che era stata acquisita durante il processo di unificazione tedesco nel 1871 con la caduta di Napoleone III.

Non solo, la Germania deve limitare le dimensioni del suo esercito, pagare tutti i danni di guerra e cedere la strategica regione mineraria della Ruhr al confine con la Francia.

Con il trattato di Saint-Germain-en-Laye l’Impero asburgico si divide dopo secoli di storia e le nazioni nate dalla sua dissoluzione si costituiscono in repubbliche (Austria, Cecoslovacchia) e monarchie (Ungheria, Regno dei Serbi, Croati e Sloveni) o si uniscono ad altri stati come l’Italia (Trentino-Alto Adige, Istria), Romania e Polonia.

Il trattato di Neuilly-sur-Seine con la Bulgaria stabilisce i nuovi confini con l’Impero Ottomano, la Grecia e il Regno di Serbi, Croati e Sloveni.

Il trattato di Sèvres con l’Impero Ottomano, ancora non estinto, determina la cessione di quasi tutti i territori extra-anatolici. In particolare, il Medio Oriente viene suddiviso in zone di influenza tra Francia e Gran Bretagna (si veda l’accordo di Sykes-Picot del 1916 a guerra ancora in corso).

Il trattato di Trianon siglato con l’Ungheria riduce invece drasticamente il territorio precedentemente controllato dall’Ungheria all’interno dell’Impero Austro-Ungarico.

Una pace o una tregua?

Tutti sappiamo che la pace durò per poco e che soltanto 20 anni dopo scoppiò una guerra ben più atroce e disastrosa rispetto alla Prima guerra mondiale.

La Società delle Nazioni, antenata dell’attuale ONU, nata per redimere le controversie internazionali, apparve debole per la non inclusione delle nazioni sconfitte e soprattutto per la non adesione degli Stati Uniti, nonostante questa organizzazione fosse il frutto di uno dei cosiddetti 14 punti redatti dal presidente Wilson.

Il generale scontento nei confronti degli esiti della Conferenza di Parigi anche tra alcuni paesi vincitori (ad esempio l’Italia) creò continue tensioni internazionali che, insieme ad alcuni conflitti ancora non risolti, non permiseroil consolidamento di uno scenario stabile.


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