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Cartesio e il Cogito ergo sum

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Cogito ergo sum, dal latino “penso dunque sono” è la frase cardine e di svolta del pensiero di Cartesio. Che cosa intende il filosofo e perché è stata così importante anche per i pensatori successivi?
Cartesio: Filosofo e matematico
Il filosofo e matematico francese René Descartes, noto come Cartesio, è considerato il fondatore della matematica e del pensiero moderno, dominato dalla centralità della ragione dell’essere umano, motivo di rottura con il pensiero medievale e rinascimentale.
Cogito ergo sum nel pensiero di Cartesio
Questa frase rappresenta la conclusione del ragionamento che segue nella sua opera Discorso sul metodo. Il fatto che l’uomo esista in quanto essere pensante rappresenta l’unica certezza che sopravvive al dubbio metodico.
Cartesio è vissuto in un’epoca di profondi cambiamenti storici e culturali, con le scoperte scientifiche di Copernico e di Galilei che dimostravano che la terra gira intorno al sole e diversi studi di fisica, ottica e matematica avevano dimostrato come i sensi possono sbagliarsi.
Il filosofo vuole definire quindi un metodo che sia una guida sicura in ogni campo d’indagine, muovendo una critica radicale di tutto il sapere, in modo da arrivare a verità inconfutabili.
Il dubbio come metodo
In primo luogo mette in dubbio la conoscenza vera da da quella ingannevole dovuta agli inganni dei sensi: quello che vediamo esiste davvero? le parole che scriviamo e leggiamo esistono?
Si parla di dubbio metodico perché prevede di accettare come vero solamente quello che è assolutamente evidente, privo di ogni forma di dubbio.
Il filosofo mette in discussione tutto nella convinzione che qualcosa si sottrarrà al dubbio e si definirà come necessariamente evidente.
In linea di principio anche la matematica potrebbe essere un inganno divino, dovuto ad un genio maligno, secondo Cartesio, che si diverte ad ingannare l’uomo. In questo modo Cartesio arriva a teorizzare il dubbio iperbolico.
Il punto di svolta
Proprio a questo punto si inserisce la svolta nel pensiero di Cartesio: perché io possa essere ingannato devo esistere, per cui nel momento in cui l’essere umano pensa e quindi dubita esiste e questo rappresenta l’unica certezza.
Il genio maligno può ingannarmi su tutto ma non sul fatto che io dubito che ci sia lui che mi inganna su tutto, dal momento che l’azione del dubitare rientra in quella del pensare, ovvero nel momento in cui si dubita si sta pensando e il pensare appartiene ad un corpo che sono io stesso, allora nel momento in cui penso, esisto.
Identità tra io pensante e pensato
Cartesio dimostra che nel cogito ergo sum c’è un’identità tra conoscente e conosciuto, ovvero l’io pensante e l’io pensato ricollegandosi al dubbio scettico che dubitava di tutto tranne del pensiero. Dimostra che quando si ha un’idea evidente corrisponderà alla realtà.

Di Ida Savoca – Fonte: https://www.unidformazione.com/cogito-ergo-sum-cartesio